e - Camera dei Deputati

(^) ROSSANO, «I testi unici...», cit., pag. 188. A questa tesi sono opponibili
gli argomenti svolti nella nota precedente ed, inoltre, la contraddizione, non solo
lessicale, insita nella definizione di « non normativo » di un atto che consiste in un
insieme di disposizioni legislative. Restano inoltre gravi incertezze sull'efficacia
dell'atto e sugli effetti di una sua violazione. (Per gli ultimi due argomenti, cfr.
CAPOTOSTI, «Problemi..,», cit., pag. 1496).
(^) L'opinione è piuttosto diffusa oltre che consolidata nel tempo. Fra gli altri,
si vedano: ZANOBINI, Corso di diritto amministrativo, Milano 1936, pag. 57;
GIANNINI, Lezioni di diritto amministrativo, Milano 1950, pag. 63 e SANDULLI,
Manuale di diritto amministrativo, Napoli 1970, pagg. 55 e 56.
Si veda, però, anche la critica, per molti aspetti condivisibile, al concetto di
fonte di cognizione come nozione autonoma ed indipendente rispetto alla nozione
di fonte di produzione (CARLASSARRE CAIANI^ « SuUa natura giuridica... », cit.,
pagg. 48 e ss.).
(29) ROMANO, Corso di diritto amministrativo, cit., pag. 44. Con tale opinione
contrasta la considerazione che, prevedendo l'attuale ordinamento una disciplina
positiva della pubblicazione degli atti normativi, « la ripubblicazione di testi
legislativi, in aggiunta giuridicamente rilevante di precedente pubblicazione delle
medesime proposizioni legislative, può fondarsi solo in una novazione delle leggi
ripubblicate o avvenire attraverso un meccanismo di indole legislativa » (ESPOSITO,
« Caratteristiche essenziali... », cit., pag. 497. Nello stesso senso, CAPOTOSTI, « Pro­
blemi... », cit., pag. 1491).
(^) Cfr. CARLASSARRE CAIANI, « Sulla natura giuridica... », cit., pag. 66. La
assimilazione a raccolte private di leggi, tuttavia, non riesce convincente sia per
le considerazioni svolte nelle note precedenti sugli aspetti relativi ai procedimenti
e forme di adozione, emanazione e pubblicazione, sia anche per la 'stravaganza'
stessa del ruolo che assumerebbe il Governo nella veste di privato raccoglitore
di norme (per quest'ultimo rilievo cfr. CHELI, « Testo unico », cit. pag. 310).
(31) L'affermazione riportata è di PIZZORUSSO, «Le fonti...», cit., pag. 301
nota 16. La disposizione in parola recita: « Il voto del Consiglio di Stato è
richiesto: « 3. sopra tutti i coordinamenti in testi unici di leaei o di resolamenti.
salvo che non sia diversamente stabilito per legge ».
(^^) Ci riferiamo, a parte che aUo Statuto del Regno, ai citati regi decreti
n. 1122 del 1850 (art. 11) e n. 466 del 1901, art. 1, n. 7; oltre che, ovviamente,
alla legge n. 100 del 1926.
(^) ESPOSITO («Testi unici», cit., pag. 182, nota 5) ne menziona alcuni: RD 8
ottobre 1931, n. 1572, approvazione del testo unico delle leggi sul nuovo catasto;
RD 8 dicembre 1933, n. 1740, approvazione del testo unico delle norme per la
tutela delle strade e della circolazione. La CARLASSARRE CAIANI (« SuUa natura
giuridica...», cit., pag. 65, nota 28) altri: T.U. 26 agosto 1937, n. 1706, in materia
di casse rurali ed artigiane; T.U. 5 giugno 1941, n. 874, in materia di pignorabilità
e cessione di stipendi degli impiegati dello Stato. Non sembra, tuttavia esatta
l'opinione di quest'ultima autrice {ibidem, ivi) secondo cui: « i rari casi di questo
tipo risalgono al periodo fascista e vanno considerati come una delle manifesta-
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