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e - Camera dei Deputati

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« inventati » forse da un oscuro fenicio; appena ventidue caratteri<br />

contro i tremila della scrittura egiziana, ma in grado di rappresentare<br />

tutti i suoni della voce umana.<br />

Duemila anni di storia antica sono potuti giungere sino a noi gra­<br />

zie alla combinazione di questi pochi segni. In sostanza, possiamo dire<br />

che l'alfabeto è stata la prima « forma » stenografica del pensiero.<br />

Dunque^ la prima scrittura alfabetica, almeno per quello che riguarda<br />

i popoli del bacino del Mediterraneo, dovrebbe essere la scrittura<br />

fenicia. Tuttavia, senza volerci addentrare nei misteri di una storia<br />

millenaria, possiamo dire che è grazie alla scrittura che oggi noi sia­<br />

mo in srado di conoscere le nostre origini.<br />

Anche la scrittura, come del resto tutte le cose umane, ha seguito<br />

nel corso <strong>dei</strong> secoli una lenta evoluzione. Per rispondere alle esi-<br />

pratiche un giorno « nacque » la scrittura veloce, la tachigra­<br />

fia, così chiamata ancora oggi dai popoli di lingua iberica, ma nel<br />

resto del mondo conosciuta più comunemente col nome di steno­<br />

grafia (scrittura stretta). Molti fanno risalire tale forma di scrittura<br />

ai romani, in specie a Marco TuUio Tirone, liberto di Cicerone, A<br />

detta di altri la scrittura veloce sarebbe anteriore a Tirone e il vero<br />

autore ne sarebbe il poeta latino Ennio Quinto, vissuto dal 239 al<br />

169 a.C. Altri ancora ritengono che la « stenografia » fosse già pra­<br />

ticata in Grecia e che da lì sia per\^enuta ai romani.<br />

Comunque, al di là del fatto se la scrittura veloce fosse inizial­<br />

mente greca o romana, sicuramente fu dettata dalla necessità di racco­<br />

gliere i discorsi <strong>dei</strong> grandi oratori dell'epoca, soprattutto nella società<br />

romana. Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476) e<br />

quindi con la fine della grandezza e dello splendore di Roma venne<br />

di conseguenza il decadimento delle lettere, delle arti e delle scienze<br />

che coinvolse anche la tachigrafia.<br />

Dal 476, per circa un millennio, della scrittura veloce non si sentì<br />

quasi più parlare. Nel 1400 nasceva a Magonza, sul Reno, Giovanni<br />

Gutenberg, l'uomo che avrebbe « rivoluzionato » la scrittura con l'in­<br />

venzione della stampa a caratteri mobili. Fu, per quello che riguarda<br />

la cultura, una vera e propria rivoluzione. Infatti, lo studio delle<br />

antiche opere deUa letteratura greca o latina, che in tutto il Medio­<br />

evo era stato limitato ad una ristretta cerchia di persone colte, potè<br />

diffondersi tra le classi precedentemente escluse, contribuendo ad al­<br />

largare il campo del sapere a masse sempre più numerose di genti.<br />

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