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e - Camera dei Deputati

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difformi, si poteva perciò in questa area tentare una normalizzazione<br />

<strong>dei</strong> princìpi che la governavano.<br />

Una delle raccomandazioni scaturite dall'« International meeting<br />

of cataloguing experts », tenutosi a Copenaghen nel 1969, riguarda­<br />

va appunto l'impiego di un sistema di descrizione bibliografica nor­<br />

malizzata internazionale (ISBD: International standard hook descrip-<br />

tion), da usare sia nei cataloghi che nelle bibliografie.<br />

Prendeva dunque forma un progetto, legato a tre obiettivi fon­<br />

damentali : « rendere intercambiabili le registrazioni provenienti da<br />

fonti diverse, favorire la loro interpretazione al di là delle barriere<br />

linguistiche e favorire la conversione delle registrazioni bibliografi­<br />

che ad una forma leggibile dalla macchina » ("*).<br />

Nel 1974 apparve il primo testo standard della normativa ISBD<br />

concernente le monografie.<br />

Il filo metodologico che lega la International standard hook des-<br />

cription è il seguente: tutti gli elementi usati per descrivere una<br />

pubblicazione vengono suddivisi in gruppi omogenei, ordinati ge­<br />

rarchicamente, detti « aree »; la forma di presentazione di questi<br />

elementi è regolata da norme dettagliate e la struttura complessiva<br />

è organizzata in base ad un sistema di punteggiatura distintiva, cioè<br />

tale che ciascun segno di interpunzione indichi convenzionalmente<br />

la natura dell'area o elemento che lo segue.<br />

Tutte queste iniziative, internazionali o nazionali, sono volte al<br />

conseguimento di un «controllo bibliografico universale»; la realiz­<br />

zazione di tale obiettivo presuppone che ogni biblioteca si impegni<br />

ad adottare la nuova normativa catalografica, collaborando così a<br />

questo sforzo di unificazione.<br />

Ogni conversione di procedure operative è in genere traumatica<br />

e richiede un ingente sforzo di adattamento: ciò è particolarmente<br />

vero nell'ambito dell'attività bibliotecaria e in special modo nella<br />

catalogazione. La presenza di regole rigide presuppone un impegno<br />

intellettuale molto complesso propedeutico alla loro applicazione: le<br />

norme costituiscono solo principi generali, che non risolvono la to­<br />

talità <strong>dei</strong> casi possibili e statisticamente meno frequenti.<br />

Riguardo questi ultimi, in genere, in ogni biblioteca viene a<br />

crearsi una prassi interpretativa della singola regola e ciò è anche<br />

governato, in termini discrezionali, dalle esigenze che ogni biblio­<br />

teca ha nel campo della documentazione e della ricerca bibliografica.<br />

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