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tutto fondata. In questa esercitazione era simulato l’impatto sulla città di New Orleans di<br />

un fittizio urgano “Pam” di Categoria 3 con venti di poco superiori a 200 km/h che<br />

avrebbe superato gli argini e si sarebbe abbattuto su New Orleans distruggendo la città e<br />

gli abitanti. Le simulazioni mostravano che gli argini e i muri anti-inondazione<br />

sarebbero stati travolti anche da un uragano di forza 3, per non parlare dei danni che un<br />

uragano di Categoria 4 o 5 avrebbe potuto generare. Anche i tecnici ed ingegneri di<br />

alcune organizzazioni governative, come ad esempio la FEMA, hanno più volte<br />

sottolineato la condizione di vulnerabilità della città di New Orleans e il progetto “Coast<br />

2050”, elaborato dall’Università della Louisiana e dalla “Autorità per la conservazione<br />

delle zone umide”, all’inizio degli anni ’90, mise in luce la necessità di ridurre la<br />

vulnerabilità costiera della Louisiana per la prevenzione delle catastrofi da uragani.<br />

Sebbene approvato nel 1998 dalle Autorità locali, tale progetto non è mai<br />

operativamente partito a causa della mancanza di approvazione delle Autorità federali<br />

(Pielke, 2006).<br />

La rarità dell’evento, l’alta incertezza e le difficoltà di prevenzione comportano<br />

delle conseguenze e dei cambiamenti di ampia portata che interessano più fronti. Nel<br />

caso dell’uragano Katrina tali cambiamenti hanno riguardato le infrastrutture di<br />

comunicazione (telefoniche, stradali, aeree, ferroviarie, ecc.) che vennero interrotte<br />

lasciando i cittadini di New Orleans completamente isolati per più di cinque giorni, il<br />

danneggiamento di numerosi edifici e strutture fondamentali per lo sviluppo<br />

dell’economia degli Stati colpiti, per esempio la distruzione di alcune strutture<br />

petrolifere per l’estrazione del petrolio e del gas naturale posizionate nel Golfo del<br />

Messico di fronte alle coste della Louisiana e del Texas e il danneggiamento di alcune<br />

centrali di elettro-produzione in Louisiana. A ciò si devono aggiungere i danni<br />

ambientali e sanitari sia a causa dell’inquinamento marino da prodotti petroliferi<br />

rilasciati in mare dalle piattaforme distrutte o danneggiate, sia a causa<br />

dell’inquinamento delle acque che hanno invaso New Orleans per il cedimento della<br />

rete fognaria a seguito dell’interruzione dell’acqua potabile (Ibidem).<br />

Le conseguenze e la complessità della manifestazione sono intrecciate e<br />

comportano, necessariamente, l’esigenza di interazione e interdipendenza tra più attori<br />

ed organizzazioni, il loro necessario coordinamento per una gestione ottimale della<br />

situazione in tempi ristretti.<br />

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