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integrazione e relazioni tra le unità per ridurre le disuguaglianze e<br />

far si che gli obiettivi siano condivisi<br />

Socializzazione<br />

Costruzione di senso e<br />

significato<br />

Fonte: elaborazione propria<br />

Condivisione dei valori concordati<br />

comunemente tra gli attori con lo scopo di<br />

realizzare gli obiettivi dell’organizzazione<br />

Costruzione di un processo interpretativo<br />

condiviso all’interno dell’organizzazione<br />

per poter garantire un’azione coordinata su<br />

più fronti<br />

40<br />

Galbraith (1973)<br />

Van de Ven (1976)<br />

Moenart, Souder (1990)<br />

Gittel (2002)<br />

Van Maananen (1976)<br />

Van Maananen, Schein (1979)<br />

Louis (1980)<br />

Ouchi (1980)<br />

Feldman (1989)<br />

Applicando la teoria della contingenza, che sostiene che l’effetto di una variabile su<br />

un’altra dipende da una terza variabile, quindi, l’effetto di X su Y dipenderà da una<br />

terza variabile Z (Donaldson, 2001), al contesto organizzativo emerge che non esiste un<br />

meccanismo di coordinamento migliore o una struttura di coordinamento migliore<br />

rispetto ad un’altra, la scelta è sempre subordinata alle tipologie di attività che devono<br />

essere coordinate, alle esigenze dell’organizzazione e al livello di integrazione che si<br />

vuole raggiungere.<br />

Come è stato evidenziato in precedenza, Thompson (1967) spiega che l’utilizzo di<br />

differenti meccanismi di coordinamento dipende dal tipo di interdipendenza tra le<br />

attività, pertanto l’interdipendenza è il fattore contingente che influenza la scelta del<br />

meccanismo di coordinamento. Se c’è interdipendenza per accumulazione in cui gli<br />

attori sono indipendenti gli uni dagli altri, ma contribuiscono alla realizzazione dello<br />

scopo comune dell’organizzazione, il meccanismo di coordinamento necessario è<br />

rappresentato dalle norme e procedure. Se c’è interdipendenza sequenziale, quando<br />

l’organizzazione opera in modo sequenziale e l’output di un’attività è necessario per lo<br />

svolgimento di quelle successive, anche i programmi e piani, oltre a regole e procedure<br />

sono necessari per coordinare i compiti e la loro esecuzione. La terza forma di<br />

interdipendenza, quella reciproca richiede, in aggiunta alle regole e procedure, ai piani e<br />

programmi anche un adeguamento reciproco.<br />

Altro fattore contingente in grado di influenzare la scelta del meccanismo di<br />

coordinamento è rappresentato dall’ampiezza del gruppo di lavoro (Van de Ven,<br />

Delbecq, Koenig, 1976).<br />

Tuttavia, il rapporto tra la dimensione delle unità e il coordinamento non è<br />

chiaramente conosciuto, si ritiene che al crescere della dimensione: (1) si riduca la<br />

coesione del gruppo e aumenti la formazione di sottogruppi (Miller, 1992), (2) il livello

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