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Nel Tipo I, le risposte organizzative sono stabilite prima perché esistono a priori,<br />

quindi la maggior parte delle organizzazioni coinvolte conosce le attività che deve<br />

svolgere e gli attori sanno già in che modo comportarsi (si tratta ad esempio di ospedali,<br />

unità di pompieri, mass media, unità militari ecc.). Nel Tipo II, le risposte organizzative<br />

prendono il nome di expanding, ovvero in espansione, in quanto la maggior parte dei<br />

compiti che spettano alle organizzazioni sono previsti, ma la loro struttura può subire<br />

delle modifiche (ad esempio un’unità di volontari di Croce Rossa che devono far fronte<br />

ad una nuova emergenza). Nel Tipo III, le risposte organizzative prendono il nome di<br />

extending, in estensione, in quanto esistono già prima del manifestarsi di un evento<br />

estremo, ma molte della attività che dovranno svolgere non sono predeterminate (ad<br />

esempio le attività dovranno essere integrate con le azioni di altre agenzie governative,<br />

di organizzazioni religiose o di organizzazioni di servizio pubblico). Infine nel Tipo IV,<br />

le risposte organizzative prendono il nome di emergenti perché si tratta di risposte<br />

messe in atto da organizzazioni emergenti che non esistono prima dell’evento, vengono<br />

create ad hoc per gestire la situazione. Si tratta di organizzazioni emergenti, o meglio di<br />

network multi organizzativi emergenti, una struttura di relazioni che si viene a formare<br />

tra le varie organizzazioni o i segmenti di organizzazioni che si focalizzano su uno<br />

specifico compito e sono chiamate a cooperare e coordinarsi per far fronte al<br />

manifestarsi di un evento inatteso (Drabek, 1985).<br />

Il grado di adattamento organizzativo a seguito di un evento e lo stimolo alla<br />

creazione di gruppi emergenti può essere adottato come misura della gravità dell’evento<br />

stesso e può anche fornire un’indicazione di quali eventi sono particolarmente difficile<br />

da gestire.<br />

La ricerca relativa alla attività di post-emergenza e soccorso illustra l’importante<br />

ruolo dei gruppi emergenti, in particolare nel periodo immediatamente successivo<br />

all’impatto dell’evento inatteso, per le attività di ricerca e il salvataggio delle vittime,<br />

come emerge dalla ricerca condotta da Aguirre (Aguirre et al., 1995) dopo l’esplosione<br />

del gasdotto nel 1992 a Guadalajara, in Messico. Aguirre e i suoi colleghi hanno<br />

intervistato 43 vittime che erano rimaste sepolte vive nella zona dell’impatto, e ciò che è<br />

emerso è che nessuna delle vittime è stata intrappolata tra le macerie per più di due ore,<br />

tutte erano state salvate da parenti, vicini di casa, e altri individui che vivevano nell’area<br />

colpita dall’esplosione a dimostrazione di quanto i network emergenti siano rilevanti in<br />

occasione di eventi estremi.<br />

Uno studio di Parr (1970) sottolinea come la comparsa di gruppi emergenti sia<br />

legata alla mancanza di una pre pianificazione, all’ambiguità delle fonti legittime di<br />

autorità o al collasso dell’autorità stessa e alle inadeguatezze organizzative. In altre<br />

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