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Rossa Italiana e ha contribuito ad evitare la confusione e i ritardi tra le oltre 1.000<br />

organizzazioni presenti per aiutare e fornire assistenza.<br />

Come la Croce Rossa anche i Vigili del Fuoco hanno cooperato con le strutture del<br />

Dipartimento, in particolare la Di.coma.c e i centri operativi misti e intercomunali, e le<br />

altre strutture operative come le Forze di Polizia con modalità più o meno intense a<br />

seconda delle problematiche da affrontare. Cooperazione e collaborazione si sono<br />

manifestate attraverso una combinazione tra una struttura decisionale centralizzata, per<br />

le decisioni strategiche, e una decentrata per tutte le valutazioni e decisioni operative per<br />

far fronte alle situazioni specifiche e l’organizzazione di incontri quotidiani presso i<br />

Com di competenza, coordinati dalla Di.coma.c, volti alla condivisione delle<br />

informazioni, allo scambio dei dati e delle problematiche affrontate. Questo ha<br />

garantito, come nel caso delle strutture della Croce Rossa, la riduzione dei tempi di<br />

intervento, una conoscenza tempestiva delle attività svolte, il superamento delle<br />

difficoltà iniziali determinate dalla presenza di figure che non hanno un’attitudine allo<br />

scambio delle informazioni e alla collaborazione e le difficoltà di scambio di dati tra i<br />

campi base e le strutture esistenti dovute alla larghezza di banda, collegamenti non<br />

sempre garantiti e un uso solo parziale di strumenti di raccolta di dati.<br />

Comunicazione, flessibilità dei ruoli, capacità operativa e doti di leadership hanno<br />

consentito alle differenti strutture operative coinvolte nella gestione di adeguarsi in<br />

corso d’opera alle continue e mutanti esigenze operative.<br />

Ciò che è emerso dall’analisi della documentazione disponibile e dalle interviste a<br />

coloro che hanno agito a differenti livelli all’interno delle varie strutture sono state delle<br />

difficoltà iniziali in particolare a livello regionale e comunale per l’assenza di piani di<br />

emergenza e le conseguenti difficoltà di coordinamento e cooperazione determinate<br />

dalla costituzione di network composti da attori appartenuti a strutture prive di sistemi<br />

di pronto intervento. Difficoltà superate nell’arco di pochissimi giorni con la creazione<br />

della struttura di gestione dell’evento prevista dal metodo Augustus.<br />

Tale struttura gerarchica ha favorito il superamento delle difficoltà iniziali<br />

attraverso la rapida costituzione e la nomina di commissari responsabili delle attività e<br />

della gestione delle organizzazioni. Il tempo di ricezione della notizia e la messa in<br />

allerta del sistema di soccorsi è stato di soli 3 minuti, un risultato estremamente positivo<br />

se confrontato con quanto avvenuto in Campania e Basilicata nel 1980 dove sono state<br />

necessarie circa 12 ore per raggiungere alcuni paesi. La tabella 31 mette in evidenza i<br />

tempi di attivazione dei soccorsi in seguito ad alcuni eventi che hanno colpito le regioni<br />

italiane.<br />

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