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composte dal personale residente nelle zone colpite, già nei minuti immediatamente<br />

successivi al sisma. Il primo Posto Medico Avanzato è stato impiantato circa un’ora e<br />

mezza dopo la scossa, sopperendo, in tal modo, all’impossibilità da parte dell’ospedale<br />

dell’Aquila di ricevere feriti da trattare.<br />

Nelle stesse ore sono stati allertati e mobilitati i Centri di Intervento d’Emergenza<br />

della CRI del Centro Italia (Roma) e Nord Italia (Verona), i quali sono giunti a<br />

L’Aquila nella tarda mattinata del 6 aprile. Contemporaneamente, con sequenza<br />

concentrica, sono state attivate e mobilitate le unità della Croce Rossa Italiana sul<br />

territorio nazionale.<br />

La figura 35 illustra l’impegno del personale della Croce Rossa nei mesi di gestione<br />

dell’evento, da aprile a novembre 2009.<br />

Figura 35 – Croce Rossa Italiana<br />

900<br />

800<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

Aprile<br />

Maggio<br />

Giugno<br />

Luglio<br />

165<br />

Agosto<br />

Fonte: Elaborazione su dati DPC e Rapporto Di.coma.c., 2010<br />

Settembre<br />

Ottobre<br />

Novembre<br />

La presenza ha avuto un picco nel periodo iniziale di allestimento e gestione diretta<br />

dei campi da parte della CRI (Aprile/Maggio), per poi diminuire nei mesi successivi a<br />

seguito della stabilizzazione della gestione ordinaria di ciascun campo e della riduzione<br />

graduale del numero degli ospiti.<br />

Nella prima fase dell’evento l’attività della Croce Rossa Italiana può essere definita<br />

di “emergenza sanitaria in senso stretto” concentrandosi principalmente nel recupero,<br />

trasporto e cura dei feriti e delle vittime attraverso l’attivazione di undici campi di<br />

accoglienza (tra aprile e settembre), l’apertura di 9 cucine, interventi sanitari<br />

ambulatoriali, attività socio assistenziali, attività di assistenza e supporto psicologico<br />

all’intera popolazione.

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