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5.2 Il terremoto in Abruzzo<br />

Il 6 aprile 2009 alle ore 3.33 am una scossa di magnitudo 5.8 della scala Richter ha<br />

colpito L’Aquila, capoluogo della regione Abruzzo. La zona interessata è una valle<br />

stretta, circondata da entrambi i lati da alte montagne (2000 m) compresa tra le località<br />

di Roio Colle, Genzano e Collefracido, ma è stata interessata in misura variabile buona<br />

parte dell’Italia Centrale. La profondità dell’ipocentro è stata di circa 8 km (Figura 24).<br />

Figura 24 – La zona interessata dalla scossa<br />

Fonte: INGV Italy, 2009<br />

La scossa principale è stata preceduta da un’intensa attività sismica, ed è stata<br />

seguita da molte scosse di assestamento. Nelle 48 ore dopo la scossa principale si sono<br />

registrate altre 256 scosse o repliche (afterschocks), delle quali più di 150 nel giorno di<br />

martedì 7 aprile, di cui 56 oltre la magnitudo 3.0 della scala Richter. Nei giorni<br />

successivi alla scossa principale altri intensi focolai sismici si sono sviluppati a sud-est<br />

del capoluogo (Valle dell’Aterno, epicentro Ocre: scosse del 7 e dell’8 aprile 2009 con<br />

magnitudo tra 3.0 e 5.6 Mw) e poco più a nord (zona del Gran Sasso, epicentro<br />

Campotosto: scosse del 6, 7, 8, 9, 10 e 13 aprile 2009 con magnitudo tra 3.1 e 5.4 Mw).<br />

Lo sciame sismico successivo all’evento principale del 6 aprile si sposta dunque in zone<br />

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