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È impossibile separare la valutazione della velocità con cui la risposta è stata attivata<br />
nei suoi primi giorni dal fraintendimento del flusso effettivo del petrolio. I soggetti<br />
coinvolti nelle operazioni di soccorso insistono nell’affermare che il loro intervento non<br />
sarebbe stato diverso se avessero conosciuto la portata reale della fuoriuscita in<br />
precedenza (Deepwater Horizon, Accident Investigation Report, BP, 2010). Essi<br />
sostengono che la politica della Guardia Costiera era quella di agire come se fossero di<br />
fronte al caso peggiore di fuoriuscita di petrolio. Tuttavia, se vi fosse stata una migliore<br />
comprensione della quantità di olio dispersa in mare vi sarebbe stata una designazione<br />
più rapida del Comandante Nazionale, uno spostamento più veloce del personale e delle<br />
risorse, sarebbero state stabilite maggiori e più efficaci comunicazioni con i soggetti<br />
interessati. La stima iniziale di una fuoriuscita pari a 1.000 barili al giorno, è rimasta<br />
inalterata sino al 28 aprile 2010, quando l’ammiraglio Landry, il Federal On-Scene<br />
Coordinator, ha annunciato un tasso stimato di fuoriuscita pari a 5.000 barili (Press<br />
conference, Admiral May Landry, United States Coast Guard, Federal On-Scene<br />
Coordinator, in New Orleans, LA, Apr. 28, 2010). È stato solo dopo questa escalation<br />
della stima che è stato nominato un National Incident Commander (Osofsky, 2011).<br />
Il secondo fattore che ha ostacolato la le operazioni è stata l’istituzione di una<br />
struttura rigida che richiedeva che ogni decisione, ogni proposta, fosse soggetta ad<br />
approvazione e verifica. Come discusso in precedenza, la fuoriuscita di petrolio dalla<br />
Deepwater Horizon è stato il primo incidente dichiarato di rilevanza nazionale e, per la<br />
prima volta, è stato nominato un Comandante nazionale. Questa designazione ha<br />
sollevato una questione di governance orizzontale, a cui il NCP non risponde con<br />
chiarezza: qual è il ruolo del National Incident Commander in relazione all’Unified<br />
Area Command e agli Incident Command Post? Nel caso dello scoppio della Deepwater<br />
Horizon i soggetti chiave del team di risposta avevano le responsabilità suddivise: (1) il<br />
comandante dell’Area di Comando Unificata si occupava del coordinamento delle<br />
risorse, delle comunicazioni e del rapporto con la BP, (2) gli Incident Command Posts<br />
prendevano le decisioni tattiche e operative nelle loro rispettive Regioni e (3) il National<br />
Incident Command rispondeva alle richieste dei media e a quelle politiche e aveva come<br />
obiettivo quello di facilitare le comunicazioni, il coordinamento e la collaborazione,<br />
così come la risoluzione dei problemi di risposta tra le varie agenzie, compresi quelli<br />
relativi alla protezione, sicurezza e salute dei lavoratori (coordinamento per<br />
supervisione diretta) (Ibidem). Sulla base di tale suddivisione tutte le procedure<br />
proposte erano soggette ad una revisione e approvazione dei Federal On scene<br />
Coordinators, delle componenti dell’Unified Area Command che rimandava al NIC.<br />
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