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Un ruolo di estrema rilevanza è anche quello dei volontari. L’attività della<br />

Funzione Volontariato attivata presso la Direzione di Comando e Controllo<br />

dell’Aquila si articolata su due principali filoni:<br />

a) prima organizzazione delle attività di supporto al volontariato presso la<br />

Di.Coma.c. dell’Aquila: impostazione degli aspetti organizzativi, revisione e<br />

definizione delle diverse procedure operative e gestionali;<br />

b) ottimizzazione degli aspetti organizzativi connessi con i diversi processi<br />

gestionali, finalizzata all’efficacia tecnico-operativa ed all’efficienza amministrativa,<br />

propedeutica al riassorbimento delle attività nell’ordinaria azione del Servizio.<br />

Dopo la registrazione della prima scossa della notte del 6 aprile, il sistema di<br />

gestione e coordinamento del volontariato si è subito attivato e, sotto la direzione del<br />

Dipartimento Nazionale, sono state attivate le organizzazioni nazionali dotate di<br />

maggiori capacità logistiche (Associazione Nazionale Alpini, Associazione nazionale<br />

delle Pubbliche Assistenze).<br />

Mentre tutte le organizzazioni risultavano già operative in zona fin dalle prime ore,<br />

contemporaneamente venivano attivate le componenti locali coordinate dalle Regioni e<br />

le sezioni operative delle colonne mobili del Lazio, Umbria, Toscana, Campania sono<br />

immediatamente partite per portare i primi soccorsi nell’area colpita dal sisma, seguite<br />

poi, il giorno 7 aprile, dalle colonne mobili dell’intero Paese. Le prime 12 colonne<br />

mobili regionali hanno iniziato ad operare prontamente sul territorio in coordinamento<br />

con il Dipartimento Nazionale e con la Funzione di Coordinamento delle<br />

Regioni/Province Autonome, costituita all’interno della Di.Coma.c presso la scuola<br />

della Guardia di Finanza. Con il passare dei giorni, altre colonne mobili Regionali e<br />

delle Province Autonome hanno raggiunto l’Abruzzo, in particolare il 7 aprile ne sono<br />

arrivate altre sette e il 16 aprile le ultime due. Sono state attivate per prime le<br />

organizzazioni che disponevano di mezzi, attrezzature e professionalità specifiche per la<br />

ricerca dei dispersi sotto le macerie, per il soccorso sanitario (nelle sue diverse<br />

articolazioni e specializzazioni) e per l’allestimento di aree di accoglienza composte da<br />

alloggiamenti in tenda e da tutte le strutture di supporto connesse (cucine da campo,<br />

mense e tende sociali, servizi igienici, gruppi elettrogeni e altri supporto logistici).<br />

Completata la prima fase di ricerca dei dispersi tra le macerie, la composizione delle<br />

forze del volontariato operanti sul territorio colpito si è modificata per adattarsi alle<br />

esigenze della seconda fase. Sono subentrati, quindi, i nuclei specializzati per la<br />

gestione ed il funzionamento delle cucine da campo e quelli addestrati per la gestione<br />

logistica e amministrativa delle aree stesse.<br />

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