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Durante l’evento<br />

Il modello di intervento adottato per far fronte al terremoto si rifà al metodo<br />

Augustus che prevede che il primo intervento, indipendentemente dalla natura,<br />

dimensioni ed effetti di un evento, debba essere garantito dalla struttura locale anche se<br />

l’attività non può essere rimessa all’intervento di una sola struttura o di più strutture<br />

centralizzate, ma deve essere la risultante dell’apporto di diverse componenti che<br />

possono contribuire a fronteggiare l’evento. L’intero sistema di Protezione Civile trova<br />

quindi la sua forza nella molteplicità dei diversi riferimenti organizzativi, operativi e<br />

gestionali coordinati fra loro (Dipartimento della Protezione Civile, 2010).<br />

In occasione del terremoto abruzzese che ha colpito una porzione di territorio<br />

omogenea e caratterizzata dal prevalente peso insediativo sul capoluogo, la struttura di<br />

gestione dell’evento prevista dal metodo Augustus è stata in parte semplificata ed<br />

adattata al contesto, in parte non rispettata.<br />

Il dettaglio della struttura di comando e controllo è riportato in figura 41.<br />

Figura 41 – Modello di intervento in Abruzzo<br />

Fonte: DPC, 2010<br />

A livello nazionale, le strutture che hanno operato in occasione del terremoto<br />

abruzzese sono quelle previste dal modello standard di intervento, con la nomina di un<br />

commissario delegato (come previsto dall’art. 5 della legge 225/92) e di un commissario<br />

per la ricostruzione, affiancati dall’attività degli organi centrali della Protezione Civile,<br />

il Comitato Operativo e la Commissione Grandi Rischi. Il commissario delegato per il<br />

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