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evidenza empirica che suggerisce che le routine funzionano meglio in ambienti con<br />

scarsa incertezza (Van de Ven al., 1976; Keller, 1978; Tushman e Nadler, 1978;<br />

Galbraith, 1973; Argote, 1982).<br />

Piani e programmi<br />

Il coordinamento attraverso piani si basa sull’idea di stabilire delle modalità che<br />

possano guidare il lavoro dei gruppi o unità interdipendenti e gestire le interdipendenze<br />

tra di essi attraverso programmi (Thompson, 1967). L’utilizzo di piani e programmi è<br />

comunemente collegato al coordinamento in un ambiente o una situazione in cui l’uso<br />

di un meccanismo di coordinamento basato sulla formalizzazione e standardizzazione<br />

non è appropriato per l’incertezza legata alle singole attività. In altre parole, i gruppi o<br />

gli individui non possiedono le informazioni richieste in anticipo per standardizzare gli<br />

interventi necessari per eseguire un compito. Così, invece di specificare il<br />

comportamento desiderato attraverso norme o procedure, l’organizzazione determina gli<br />

obiettivi da raggiungere e permette agli individui o gruppi di individui di scegliere il<br />

comportamento appropriato per il raggiungimento degli obiettivi fissati (Galbraith,<br />

1973). Lo sforzo comunicativo delle priorità a tutti coloro che operano all’interno<br />

dell’organizzazione permette a questi ultimi di avere una migliore conoscenza<br />

dell’importanza complessiva degli obiettivi organizzativi, non solo degli obiettivi<br />

strettamente collegati alla posizione ricoperta all’interno dell’organizzazione, e di<br />

ridurre il perseguimento di secondi fini, spesso determinato da una differenziazione<br />

orizzontale o verticale dell’organizzazione (Simon, 1962; Lawrence e Lorsch, 1967;<br />

Lorange e Murphy, 1984), dalle caratteristiche dei singoli individui, dal loro<br />

background.<br />

Affinchè la pianificazione strategica possa essere adottata come meccanismo di<br />

coordinamento è necessario che vengano rispettati due prerequisiti: tutti i dipendenti<br />

devono partecipare all’attività di pianificazione, di realizzazione dei programmi che<br />

specificano le attività che devono essere condotte e la tempistica che deve essere<br />

rispettata (March e Simon, 1958) e gli obiettivi organizzativi e le priorità devono essere<br />

sempre comunicati.<br />

La pianificazione strategica ha un impatto sullo sviluppo di una visione comune,<br />

sulla realizzazione di obiettivi di convergenza e sulla riduzione di eventuali pregiudizi<br />

(Wooldridge, Floyd, 1990). Per esempio, Ketokivi e Castañer (2004) hanno studiato<br />

l’utilizzo della pianificazione strategica come un dispositivo integrativo in 164 impianti<br />

di produzione. Il loro studio ha rivelato che la partecipazione al processo di<br />

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