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- Il rispetto del controllo formale ricade sulla gerarchia, mentre il controllo<br />

informale è distribuito tra tutti gli individui.<br />

Il controllo formale può essere realizzato con tre differenti meccanismi: (a)<br />

controllo degli input, delle operazioni messe in atto per favorire l’implementazione di<br />

un’attività (Weterhouse, Tiessen, 1978; Flamholtz, Das, Tsui, 1985); (b) controllo dei<br />

processi, focalizzazione sulle attività e sui comportamenti piuttosto che sul risultato<br />

finale; (c) controllo dell’output, attenzione esclusiva ai risultati raggiunti, nessuna<br />

rilevanza attribuita alle modalità utilizzate dai singoli per raggiungere un determinato<br />

risultato. Il controllo informale, invece, si riferisce a tutti quei meccanismi che, pur non<br />

essendo scritti, possono influenzare il comportamento degli individui o dei gruppi<br />

(Jaworski, 1988). Esistono tre differenti modalità per esercitare il controllo informale:<br />

(a) self-control (Dalton, 1971; Hopwood, 1974), è il singolo individuo che stabilisce<br />

degli obiettivi, si occupa del monitoraggio e li modifica a seconda delle necessità; (b)<br />

social control, small group control (Dalton, 1971), professional control (Waterhouse,<br />

Tiessen, 1978), clan control (Ouchi, 1979), sono i gruppi di lavoro che stabiliscono gli<br />

standard, le norme da rispettare, si occupano del monitoraggio e intervengono nel caso<br />

in cui si manifestino delle deviazioni rispetto a quanto stabilito inizialmente. Il controllo<br />

avviene poiché gli individui condividono obiettivi ed hanno interiorizzato valori<br />

comuni; (c) cultural control, routine organizzate e interazioni sociali favoriscono<br />

l’interiorizzazione degli obiettivi dell’organizzazione, garantiscono la condivisione della<br />

cultura organizzativa e guidano il comportamento dei singoli individui facilitando il<br />

controllo.<br />

Tali forme di controllo, sebbene presentino delle differenze, hanno una duplice<br />

funzione, quella di favorire il superamento dei conflitti tra obiettivi personali dei<br />

membri dell’organizzazione ed obiettivi aziendali e di integrazione e coordinamento del<br />

comportamento organizzativo delle diverse parti del sistema che risulta essenziale se è<br />

elevato il grado di specializzazione organizzativa. A tali funzioni se ne deve aggiungere<br />

un’altra, la funzione di feedback per l’individuazione di problemi e l’attivazione dei<br />

meccanismi di correzione.<br />

Il controllo è quindi definito in termini sistemici, situazionali e dinamici e agisce<br />

come processo mediante il quale si cerca di influenzare il comportamento dei membri di<br />

un’organizzazione formale in modo tale da realizzare un avvicinamento tra obiettivi<br />

personali ed obiettivi aziendali ed ottenere una loro soddisfazione (Flamholtz, 1979;<br />

Flamholtz, Das, Tsui,1985; Lebas, Weigenstein, 1986).<br />

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