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2. Selezione dei casi e determinazione delle modalità e tecniche di raccolta dei<br />

dati<br />

La seconda fase è rappresentata dalla selezione dei casi, singoli o multipli, che<br />

riflettono le domande di ricerca individuate (punto 1). La scelta può consistere<br />

nell’individuazione di casi simili, che presentano le medesime caratteristiche in modo<br />

tale da ridurre il numero delle variabili da analizzare e studiare, oppure nella selezione<br />

di casi che presentano delle caratteristiche opposte (come accade per gli esperimenti<br />

naturali) (Diamond, Robinson, 2011).<br />

Identificati i casi si passa alla raccolta dei dati, dopo aver definito una sorta di<br />

protocollo in modo da poter archiviare sistematicamente i dati raccolti (Yin, 2009).<br />

Le fonti di raccolta dei dati sono plurime, in quanto dipendenti dalla soggettività dei<br />

“punti di vista” del ricercatore, dalle diverse condizioni di accesso ai mondi oggetto di<br />

ricerca, dalle tematiche che sono oggetto di studio che, in alcuni casi sono facili da<br />

misurare quantitativamente, in altri, invece, si tratta di concetti vaghi che risultano<br />

difficili da misurare (Diamond, Robinson, 2011).<br />

Per quanto riguarda le tecniche di raccolta dei dati, sono sia tecniche quantitative,<br />

che permettono di effettuare delle comparazioni attraverso l’utilizzo di strumenti<br />

statistici, che qualitative come l’intervista (strutturata, non strutturata o semi-strutturata)<br />

che costituisce, spesso, la fonte determinante anche se le informazioni reperibili<br />

attraverso l’intervista si limitano a ciò che il rispondente sa, ricorda ed è disposto a<br />

rivelare e risentono fortemente del personale punto di vista dell’intervistato per cui<br />

l’individuazione dell’interlocutore più adatto risulta rilevante per la buona riuscita dello<br />

studio. Un’altra tecnica utile per condurre l’analisi, soprattutto in quei casi in cui non è<br />

possibile un contatto diretto e la realizzazione di interviste, consiste nella consultazione<br />

di documenti, report e materiale audiovisivo e sonoro.<br />

3. Analisi dei singoli casi<br />

La terza fase consiste nell’analisi dei singoli casi attraverso l’utilizzo del materiale<br />

raccolto, tramite interviste e documentazione, secondo il protocollo definito per una<br />

prima sistematizzazione e per ricavarne i primi risultati. Seguire il protocollo predefinito<br />

risulta fondamentale in tale fase in modo che l’analisi dei casi sia condotta con le stesse<br />

modalità e si possa poi passare ad una fase di comparazione.<br />

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