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Poiché è irrealistico pensare che possa esistere la totale sovrapponibilità degli scopi<br />

personali e di quelli organizzativi, Barnard individua come principale obiettivo del<br />

manager quello di espandere la cosiddetta zona di indifferenza, intesa come<br />

disponibilità degli individui ad eseguire gli ordini impartiti dai superiori. Per<br />

raggiungere tale scopo, l’autore elabora la cosiddetta teoria degli incentivi e della<br />

persuasione, individuando in questi due elementi gli strumenti che consentono la<br />

sopravvivenza dell’organizzazione. Gli incentivi sono fattori oggettivi che mirano a<br />

soddisfare le aspettative delle persone e possono essere sia di natura materiale –<br />

retribuzione, prospettive di carriera, condizioni di lavoro – oppure di natura morale –<br />

prestigio dell’organizzazione, riconoscimento sociale. La persuasione, invece, si pratica<br />

allo scopo di modificare le motivazioni e le aspettative degli individui rispetto<br />

all’organizzazione per far sì che gli incentivi offerti risultino accettabili ai membri.<br />

Il problema principale dell’utilizzo degli incentivi consiste nel fatto che nella<br />

valutazione del rapporto tra il contributo offerto all’organizzazione ed il beneficio<br />

ricavato intervengono le cosiddette funzioni di utilità, legate alle preferenze dei singoli<br />

soggetti; di conseguenza, lo stesso incentivo dato a persone diverse può produrre effetti<br />

diversi. Allargando l’area di indifferenza, diminuiscono le probabilità che gli individui<br />

siano in contrasto con le disposizioni loro impartite e aumenta il coordinamento e la<br />

cooperazione e, di conseguenza, l’efficienza organizzativa.<br />

1.1 Definizione<br />

Il coordinamento, come precedentemente sottolineato, riguarda tutte le attività che<br />

vengono svolte nell’organizzazione dai vari attori, ma non solo, anche le attività che<br />

riguardano più organizzazioni che sono chiamate ad interagire perché condividono il<br />

medesimo obiettivo.<br />

Spesso, un buon coordinamento è quasi invisibile e diventa evidente la necessità di<br />

coordinamento quando esso viene a mancare. Quando passiamo ore e ore in attesa in<br />

aeroporto senza sapere perché il nostro volo non parte, quando la camera d’albergo che<br />

pensavamo fosse stata riservata risulta occupata ed è tutto esaurito, o quando una società<br />

fallisce nello sviluppare le idee innovative dei propri ricercatori, acquisiamo<br />

consapevolezza degli effetti di scarso coordinamento (Malone, Crowston, 1994).<br />

Per avere un’idea più precisa di ciò che si intende per coordinamento è utile<br />

ricordare una serie di definizioni che sono state proposte per questo termine:<br />

• Il funzionamento di sistemi complessi costituiti da molteplici componenti;<br />

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