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degli attori coinvolti di saper gestire tale sfida. Nella fase di gestione dell’evento la<br />

ridondanza di tecnologie viene gestita solo a partire dal 23 maggio con l’istituzione di<br />

un unico portale di gestione delle agende e delle informazioni disponibili alle strutture<br />

decisionali (ICP, UAC, NIC) e con la costituzione di un centro operativo comune.<br />

Da evidenziare che il processo decisionale in occasione dello scoppio della<br />

piattaforma petrolifera Deepwater Horizon vede anche il coinvolgimento dei soggetti<br />

privati responsabili, in particolare la British Petroleum che ha avuto un atteggiamento<br />

iniziale di sottovalutazione della situazione e di chiusura, di rifiuto alla partnership e<br />

collaborazione, di interesse a mantenere il controllo esclusivo dell’area. Questo è stato<br />

possibile per la mancanza di una leadership effettiva in grado di favorire i rapporti tra<br />

settore pubblico e privato, per l’esistenza di un modello decisionale che si presentava<br />

come un labirinto di attori e relazioni dove nessuno era in grado di far fronte a tale<br />

complessità.<br />

Il caso del terremoto in Abruzzo presenta anch’esso una trasformazione se vengono<br />

presi in considerazione i due momenti: prima e durante l’evento. In particolare, rispetto<br />

alla prima dimensione “Attori e network” la normativa da seguire nel caso in cui si<br />

manifesti un evento non di routine prevede che venga istituita una rete di attori che varia<br />

a seconda dell’intensità dell’evento e dell’estensione, ma che presenta sempre una<br />

struttura gerarchica con differenti livelli. La struttura di intervento predefinita è di tipo<br />

lineare e attribuisce un ruolo di primo intervento al livello locale, che risulta più vicino<br />

all’evento, e prevede poi un coinvolgimento e un’attivazione dei vari livelli a seconda<br />

delle esigenze e della gravità della situazione. Tale modello lineare prevede che una<br />

volta attivati i diversi attori interagiscono in modo costante tra di loro.<br />

Nella fase di gestione dell’evento si assiste invece ad un passaggio da un network<br />

lineare ad un network che presenta una struttura ramificata (che si avvicina a quella di<br />

una stella) in cui alcune organizzazioni fungono da fulcro centrale e instaurano dei forti<br />

legami con la maggior parte degli attori che compongono il network ed altre che,<br />

invece, mantengono una posizione più periferica, interagendo esclusivamente con le<br />

organizzazioni che fungono da fulcro per coordinare le attività e le azioni di intervento.<br />

Questa trasformazione del network non comporta un cambiamento della struttura<br />

organizzativa e decisionale. Infatti, la struttura decisionale predefinita è di tipo<br />

piramidale ed è garantita dall’istituzione della Di.coma.c che funge da fulcro per il<br />

coordinamento, poiché mantiene i contatti con il Comitato Operativo, la Sala Situazioni<br />

Italia e la Commissione Grandi Rischi e gli enti che operano a livello locale e regionale.<br />

Tale struttura piramidale viene conservata durante l’intero periodo di gestione<br />

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