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ha portato alla luce le debolezze del processo e delle procedure di gestione delle<br />

comunicazioni che hanno influenzato, a loro volta, il livello di prestazioni<br />

interorganizzative. Nella risposta intergovernativa all’uragano Katrina le esigenze di<br />

comunicazione, necessarie a sostenere il coordinamento interorganizzativo all’interno di<br />

un network complesso, hanno superato la capacità delle infrastrutture di comunicazione<br />

esistenti. Nelle ore critiche di gestione di un evento, le comunicazioni tempestive per<br />

valutare e documentare le condizioni in rapida evoluzione sono elementi essenziali per<br />

un’azione coordinata tra le giurisdizioni e le organizzazioni responsabili. Questo non è<br />

stato sempre possibile per una serie di fattori che possono essere ricondotti alle due<br />

dimensioni precedentemente individuate: la dimensione tecnologica e la dimensione<br />

organizzativa che include la pianificazione e condivisione di terminologia e piani<br />

operativi.<br />

In riferimento alla strumentazione tecnologica, ciò che emerge dall’analisi dei<br />

documenti è l’inadeguatezza delle infrastrutture di comunicazione necessarie per il<br />

supporto alle decisioni intergovernative per consentire alle comunità di rispondere<br />

efficacemente ad una situazione in rapido movimento e l’assenza di ridondanza in modo<br />

da garantire sempre un adeguato scambio di informazione. Di conseguenza, le<br />

organizzazioni pubbliche, private e non profit, come le scuole, gli ospedali e le case di<br />

cura hanno perso la capacità di coordinare le loro azioni per realizzare una risposta<br />

collettiva. Senza aggiornamenti tempestivi e relazioni chiare sullo status delle<br />

operazioni attivate in luoghi diversi l’enormità del problema non poteva essere<br />

compresa. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla distruzione delle<br />

infrastrutture di comunicazione. A New Orleans, per esempio, il servizio telefonico era<br />

inutilizzabile, stazioni di base per la telefonia cellulare vennero inondate rendendo i<br />

telefoni cellulari inutilizzabili. Nei primi 3 giorni dopo l’uragano non c’era praticamente<br />

alcun mezzo di comunicazione sicuro che permettesse lo scambio di informazioni tra le<br />

organizzazioni locali, statali e federali in modo da favorire il coordinamento delle loro<br />

azioni. Solo il 4 settembre 2005, quando arrivarono le truppe federali sotto l’autorità del<br />

Dipartimento della Difesa, sono state stabilite efficaci unità di comunicazione.<br />

Altri vincoli tecnici hanno creato delle difficoltà nello scambio delle informazioni<br />

tre le organizzazioni, per esempio, la scarsità di larghezza di banda e la preoccupazione<br />

per la sicurezza delle informazioni critiche alle quali potevano accedere, tramite onde<br />

radio, persone non autorizzate. A questo proposito, le reti di comunicazione militare<br />

vennero criptate per garantire la sicurezza delle informazioni e ciò impedì<br />

l’interoperabilità tra i soccorritori, la comunicazione strategica e tattica tra le<br />

organizzazioni coinvolte nella gestione della situazione.<br />

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