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Per quanto riguarda le strutture e i centri di ricerca che hanno operato durante la<br />

fase di gestione dell’evento, il Centro operativo emergenza sismico (COES) ha<br />

mobilitato squadre di ricercatori e tecnici specializzati per l’installazione di reti di<br />

monitoraggio sismico (Margheriti et al., 2010; Cultrera et al., 2009; Chiarabba et al.,<br />

2009) e GPS (Anzidei et al., 2009; Cheloni et al., 2010; Memmolo et al., 2010) e per il<br />

rilievo geologico (Emergeo working group, 2009) e macrosismico (Galli et al., 2009).<br />

Nel contempo, i funzionari dell’INGV hanno assicurato, insieme ad altri rappresentati di<br />

strutture ed enti, pubblici e privati, la loro presenza h24 al Comitato Operativo<br />

permanente attivato presso la sede del Dipartimento di Protezione Civile per la gestione<br />

e la risoluzione dei problemi legati alla prima emergenza e realizzando una postazione<br />

fissa a fianco della Funzione 1 Tecnica all’interno della Di.coma.c per meglio definire<br />

le caratteristiche della sequenza sismica in atto e comunicare i dati registrati in tempo<br />

reale. Nei primi 4 giorni dopo il mainshock, a causa dell’elevato numero di scosse si è<br />

reso necessario il coinvolgimento del quadruplo del personale normalmente impiegato<br />

nei turni della Sala di Sorveglianza Sismica dell’INGV a Roma, per garantire al DPC la<br />

tempestività e la correttezza dell’informazione riguardo agli eventi che si stavano<br />

verificando. Nei giorni successivi, si è proceduto raddoppiando, in tutto l’arco delle 24<br />

ore, il numero dei turnisti e dei funzionari presenti in Sala. Il COES è rimasto attivo<br />

presso la Di.coma.c fino al 31 gennaio 2010, data in cui il DPC ha dichiarato<br />

ufficialmente terminata la fase di gestione dell’evento.<br />

Come per il caso precedente, oltre ad individuare tutte le organizzazioni che hanno<br />

partecipato alla risposta e gestione dell’evento, si è cercato anche di comprendere la loro<br />

posizione all’interno del network di relazione. Per la realizzazione di tale network sono<br />

stati analizzati gli articoli apparsi sul quotidiano locale “Il Centro” e la rassegna stampa<br />

nazionale dal giorno della scossa di terremoto (6 aprile) fino al 27 aprile, ovvero il<br />

termine della prima fase di gestione dell’evento, le interviste realizzate agli attori delle<br />

differenti strutture che hanno preso parte alla fase di gestione dell’evento grazie alle<br />

quali è stato possibile ricostruire i nodi che compongono il network di attori e relazioni.<br />

Attraverso i dati con il software Netdraw è stato possibile ricostruire la rete globale di<br />

interazione.<br />

La figura 37 mostra la rete globale di interazione tra gli attori: strutture territoriali e<br />

operative del DPC e enti pubblici impegnati nella risposta all’evento ed è stata costruita<br />

identificando le interazioni tra le organizzazioni coinvolte quotidianamente nelle attività<br />

di gestione, ovvero il numero di volte in cui due o più organizzazioni erano menzionate<br />

e svolgevano attività comuni o in modo coordinato. La raccolta dei dati ha portato alla<br />

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