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manuali le operazioni di trivellazione dovevano essere interrotte per procedere<br />

con le riparazioni e il collaudo degli impianti idraulici, ma la BP non autorizzò<br />

l’intervento (Sole 24 Ore, luglio 2010). Questi esempi permettono di capire che la<br />

società non è stata in grado di raccogliere le informazioni e indicazioni in modo<br />

accurato ed utilizzarle ai fini di un miglioramento ed intervento tempestivo per<br />

evitare il manifestarsi di un evento dalle conseguenze catastrofiche che riguardano<br />

la salute umana e l’ambiente.<br />

A seguito della fuoriuscita di petrolio gli effetti collaterali hanno “colpito” in<br />

particolare i pesci, il plancton e i coralli e l’industria locale della pesca 1 . Il 14 luglio<br />

2010 il NOAA aveva chiuso all’incirca 217 Km 2 di costa del Golfo del Messico<br />

adibita all’attività commerciale (Figura 49).<br />

Figura 49 – Chiusura del’area adibita a pesca nel Golfo del Messico (al 14 Luglio 2010)<br />

Fonte: NOAA, 2010 http://sero.nmfs.noaa.gov/deepwater_horizon_oil_spill.htm<br />

Infine, come nel caso dell’uragano Katrina, si è trattato di un evento che ha richiesto<br />

il coinvolgimento di organizzazioni operanti a livello locale, regionale e federale<br />

1 Studi sui numerosi casi di “oil spill” hanno dimostrato che gli effetti di tali eventi possono durare<br />

per decenni, in casi di ecosistemi molto sensibili; più in generale, ecosistemi meno sensibili sono in grado<br />

di restaurare il loro stadio pre-incidente in 2-10 anni (Corn, Copeland, 2010).<br />

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