02.07.2013 Views

View/Open

View/Open

View/Open

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

essere spostato nemmeno da più persone contemporaneamente esse dovranno chiedere<br />

ad un contadino di poter utilizzare il suo trattore per spostare il masso in cambio di una<br />

somma di denaro.<br />

In questa semplice storia è possibile rintracciare gran parte degli assunti teorici di<br />

Barnard (1970). Infatti:<br />

a. la cooperazione ha consentito di raggiungere un obiettivo altrimenti<br />

impossibile per il singolo (spostare il masso);<br />

b. le persone comunicano tra loro per determinare se è possibile agire insieme;<br />

c. le persone decidono che è possibile giungere ad una forma di cooperazione;<br />

d. le persone che cooperano si dividono funzionalmente il lavoro;<br />

e. le persone che cooperano possono essere spinte da motivazioni differenti (il<br />

contadino coopera per il denaro offertogli, le altre persone per riuscire a<br />

continuare il viaggio; per tutti lo scopo è quello di riuscire a spostare il masso);<br />

f. l’organizzazione viene creata per raggiungere uno scopo condiviso<br />

Un’organizzazione, quindi, nasce grazie ad una serie di elementi combinati tra di<br />

loro: la comunicazione tra gli individui, la decisione di cooperare e la divisione<br />

funzionale del lavoro. In particolare, la cooperazione fa sì che lo sforzo complessivo<br />

non sia la semplice somma dei singoli sforzi, ma determina un quid che Barnard<br />

definisce coefficiente cooperativo ed è l’elemento che più di tutti caratterizza una<br />

qualsiasi organizzazione.<br />

Bisogna poi operare una distinzione tra gli scopi individuali e quelli<br />

dell’organizzazione (punto e): essi possono coincidere, ma, più frequentemente,<br />

presentano un grado più o meno ampio di diversità. Per questa ragione Barnard<br />

distingue tra efficacia ed efficienza: nel primo caso si riferisce alla capacità<br />

dell’organizzazione di soddisfare i propri obiettivi e nel secondo caso si riferisce alla<br />

capacità dell’organizzazione di soddisfare i moventi personali (Barnard, 1970).<br />

In base alla diversa combinazione di questi due elementi, si originano quattro<br />

differenti tipi di organizzazione (Tabella 1).<br />

Tabella 1 – Efficacia ed efficienza delle organizzazioni<br />

Efficiente Non efficiente<br />

Persegue lo scopo per cui è nata, ma<br />

Efficace Situazione ideale<br />

Non persegue lo scopo per cui è<br />

soffre di tensioni interne perché non<br />

riesce a motivare i suoi membri<br />

Non efficace<br />

nata, ma i suoi membri sono<br />

soddisfatti. È destinata al collasso o<br />

ad una radicale ristrutturazione<br />

Situazione peggiore. È destinata al<br />

collasso<br />

Fonte: rielaborato da Barnard (1970)<br />

8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!