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groupware e workflow systems che pianificano automaticamente il lavoro e il percorso<br />

da seguire per realizzarlo (Koch, Smalec, Reiner, Skura, 1999); gli strumenti di gestione<br />

che automatizzano il coordinamento tra i vari soggetti. Tutti questi esempi sottolineano<br />

il ruolo proattivo della tecnologia che incorpora regole di decisione, facilita la<br />

personalizzazione dei programmi e dei compiti e favorisce il coordinamento.<br />

In secondo luogo, la tecnologia supporta i processi di coordinamento inter-umano<br />

che si basano su adattamento reciproco e incontri di gruppo (DeSanctis, Jackson, 1994;<br />

Kraut, Streeter, 1995). Offre un portafoglio di dispositivi, impianti di rete e software di<br />

supporto che favoriscono la comunicazione interpersonale in vari modi. Rende<br />

disponibili alcune informazioni, per esempio il ruolo e le attività svolte da una persona,<br />

prima che venga avviata la comunicazione e può informare un soggetto che una persona<br />

vuole comunicare ed è intenzionata ad interagire.<br />

In terzo luogo, la tecnologia consente agli operatori di trasmettere azioni<br />

comunicative in modo asincrono. Se le ore di lavoro non corrispondono, è comunque<br />

possibile lasciare e ricevere messaggi ed è altrettanto possibile comunicare con più<br />

persone contemporaneamente, ovvero informare attraverso lo stesso messaggio più<br />

soggetti, promuovendo in tal modo il coordinamento.<br />

In quarto luogo, facilita la risposta coordinata di più attori, favorendo l’unione tra<br />

esperienza passata e presente e la condivisione di know how.<br />

Anche se le tecnologie sono un mezzo efficace per la distribuzione delle<br />

informazioni e possono portare dei vantaggi (come evidenziato precedentemente),<br />

possono dare origine anche a delle difficoltà di natura strategica spesso determinate<br />

dall’incompatibilità dei sistemi informatici presenti nelle organizzazioni (Taylor, 2005).<br />

Gestione dell’informazione come meccanismo di coordinamento<br />

Le organizzazioni che sono chiamate ad agire in contesti caratterizzati da alti livelli<br />

di incertezza possono avere successo ed essere in grado di coordinare le risorse a<br />

disposizione se riescono ad utilizzare le informazioni che possiedono (Galbraith, 1977).<br />

Ruoli e procedure predefiniti sono la modalità migliore per far fronte all’incertezza.<br />

Nel caso in cui il livello di incertezza in cui l’organizzazione opera aumenti (ad esempio<br />

per la mancanza di informazioni) e non sia possibile adottare tale modalità di<br />

coordinamento, l’organizzazione può reagire scegliendo tra due differenti meccanismi:<br />

ridurre la necessità di elaborare le informazioni o, al contrario, aumentare la capacità di<br />

elaborare le informazioni (Figura 6).<br />

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