Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Prima parte
questa lettera diretta al generale colonnello Faligny, comandante la guardia reale, sarete ammesso
nella medesima, con vostro gradimento. Sarete diretto a Napoli, al Castelnuovo, sede del corpo
Guardia Reale, e non al deposito di Caserta, come è prescritto per i coscritti di cavalleria”. E con un
cenno mi licenzia.
24 24 gennaio gennaio. gennaio gennaio I tamburi battono una sveglia, tosto mi levo; sempre lo stesso viavai di militi. Per
fortuna incontra il brigadiere Delfalco, che m’augura il buon viaggio, con la speranza di rivederci in
Napoli. Verso le ore 13.40, 7 ant. francesi, ricevo il cavallo bello e sellato; in groppa attacco il mio
sacco da notte, e resto in attesa d’ordini superiori. Circa alle ore 14.30, ore 8 ant. di Francia, arriva
il tenente Sig. Milo che subito mi riceve in consegna, e tosto si parte per Barletta.
Ponte Ponte Ponte di di Bovino Bovino, Bovino Ariano Ariano, Ariano
, Grottaminarda
Grottaminarda,
Grottaminarda , Avellino Avellino, Avellino , Cardinale Cardinale. Cardinale
31 31 gennaio gennaio. gennaio . Marigliano.
Marigliano. All'ora consueta, si parte, cioè alle ore 7.30 ant. e da questo momento le
ore le segnerò solo alla francese per brevità di tempo, come si usa fra militari.
Eccoci innanzi alla porta Capuana, egregio lavoro in marmo, adorno di belli bassorilievi. Noi ci
distacchiamo dal procaccia ed attraversando una quantità di vie strette, e fiancheggiate da altissimi
palazzi, finalmente arriviamo al Castelnuovo, dove vengo consegnato al tenente di guardia col
relativo incartamento.
Siamo alle ore 12 ant. Il tenente di guardia è in bella divisa azzurra; dopo aver girato, e rigirato
fra le dita il plico consegnatogli dal tenente Milo, mi fa sedere nel corpo di guardia, e va dal
colonnello a prendere ordini. Al suo ritorno, in pessimo italiano, mi dice: “Ragazzo mio”,
battendomi sulla spalla, “il colonnello desidera parlarvi”. La stanza mi parve girare intorno a quelle
parole, e fui costretto ad appoggiarmi colle mani all'orlo di un tavolo.
Dopo che il colonnello ebbe osservato il foglio di via e le mie fedi, gli mostra la lettera diretta al
generale colonnello Faligny, comandante la guardia reale; egli mi fece domandare dal tenente di
chi fosse la lettera, e saputo che veniva da parte del generale di divisione Pinon, tosto il tutto mise in
un plico, facendomi accompagnare da un brigadiere alla dimora del generale Faligny con un
espresso sollecito. Lungo il cammino il brigadiere è con me muto come un pesce; l'abitazione del
generale si trova in via Toledo, via affollatissima di carrozze e pedoni.
Verso le 2 son ricevuto; mi squadra parecchie volte da capo a piedi, si fa leggere dal suo
aiutante di campo la lettera e il resto del plico; dopo fa chiamare il brigadiere al quale consegna la
risposta, con la rimanenza di carte per il colonnello Mario Clary, e con un cenno mi licenzia.
Ritornati al castello, consegna il tutto al tenente di guardia, che tosto lo trasmette al colonnello;
dopo un 15 minuti, di ritorno, mi comunica, che io fin da questo momento faccio parte del nono
reggimento Guardia Reale, restituendomi il resto delle carte. Chieggo al tenente il permesso
d'andare a pranzare, che mi concede subito; appena sono fuori, entro in una trattoria che fa
angolo con piazza castello e con via Fontana Medina.
1 1 1 febbraio febbraio. febbraio Oggi domenica, ho ricevuto dal magazzino di fornitura la piccola tenuta giornaliera,
che mi va alquanto bene; ma cercherò di farmela adattare meglio al mio corpo; fra giorni avrò la
gran divisa azzurra, fatta su misura.
Il nostro colonnello Clary è un nipote della regina; il reggimento è francese, con piccolo
elemento di volontari della borghesia e nobiltà del regno napolitano.
Domani, prima prova al maneggio; sono sicuro che con poche lezioni di equitazione entrerò
subito a far parte del reggimento, perché in sella sto benino. Oggi cerco di spassarmela alla meglio
per la città, come giornata di festa.
8 8 febbraio febbraio. febbraio Ieri, ultima domenica di carnevale, mi sono divertito un mondo nel vedere l'immensità
delle maschere, molto belle, che transitavano per la via Toledo; ivi era difficilissimo il camminare.
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