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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Prima parte<br />

Tosto si mandò a chiamare zio Giovanni che da poco era ritornato dal largo 21 per vedere sfilare<br />

la rituale processione da mare. La nostra fantesca l’aveva messo al corrente e quando entrò venne<br />

a slanciarsi nelle braccia piangendo per la commozione.<br />

In casa vi ho trovato la mia sorellina Isabella fattasi una bella donzella d’anni 18.<br />

Dopo lo sparo rituale <strong>di</strong> parecchie girandole e mortaletti, si ritirarono i miei due fratelli Francesco<br />

e Vito, i quali rimasero veramente attoniti nel trovarmi in casa. Il primo, cioè Francesco, si è fatto un<br />

bel pezzo <strong>di</strong> giovanotto, avendo attualmente anni 16, ed il secondo anche un bel garzone <strong>di</strong> 14,<br />

abbastanza vigorosi tanto il primo che il secondo, però restii in tutto; solo si occupano <strong>di</strong> sorvegliare<br />

i nostri beni, <strong>di</strong>lettandosi un pochino alla caccia, unico e solo <strong>di</strong>vertimento possibile in questi<br />

meschini luoghi.<br />

10 10 maggio maggio. maggio Anche qui è successo un matrimonio con un francese. Il Sig. D. Domenico Carone nobile<br />

ricco gentiluomo, attualmente ricevitore regio a Monopoli, che ha il figlio come guar<strong>di</strong>a d’onore in<br />

Napoli, dette in moglie la figliuola Deodata 22 nel 1809 al capo battaglione Sig. Andrea Monin<br />

comandante la piazza <strong>di</strong> Monopoli ed attualmente quella <strong>di</strong> Bari.<br />

20 20 maggio maggio. maggio maggio Ho cercato <strong>di</strong> farmi un vestito alla borghese, altrimenti non posso camminare con mio<br />

comodo nel paese, perchè la mia uniforme suscita ammirazione e curiosità in tutti.<br />

28 28 maggio maggio. maggio Zio Giovanni ha fermamente stabilito d’accompagnarmi a Napoli e a tutti i padri <strong>dei</strong><br />

soldati assicura che vedrà i figli <strong>di</strong> persona, e darà loro le lettere <strong>dei</strong> genitori.<br />

6 6 giugno giugno. giugno giugno Questa mattina il Sig. D. Michelangelo Latronico, amministratore del Sig. Luigi La Greca,<br />

è venuto a trovarmi per farmi conoscere che il fratello del padrone, Sig. D. Michele, desiderava<br />

conoscermi. Per non dargli il <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> venire a casa, ho pregato il Latronico se potevamo andare<br />

a salutarlo in casa il <strong>di</strong>mani alle ore 8 ant.<br />

7 7 7 giugno giugno. giugno All’ora fissata mi sono recato col Latronico al palazzo che fu per lo passato <strong>dei</strong> duchi<br />

Leto, ora del Sig. Michele La Greca.<br />

Attraversato un <strong>di</strong>screto atrio, infiliamo una alquanto comoda scalinata che ci porta in una gran<br />

sala del primo piano. La medesima è molto spaziosa, poco arredata da quattro cassabanchi <strong>di</strong><br />

color verde oscuro con due lettini da campo, ed un gran orologio da muro in ferro. Un servitore<br />

tosto ci fece passare nella galleria, ricevuti dall’amministratore sacerdote D. Domenico La Manna, il<br />

quale ci pregò d’attendere pochi minuti, finchè il marchese si finisse <strong>di</strong> farsi radere la barba da<br />

mastro Antonio.<br />

Se<strong>di</strong>amo ad un angolo su d’uno <strong>dei</strong> due sofà <strong>di</strong> legno verniciati bianchi, con cornicette dorate,<br />

spalline e cuscini <strong>di</strong> seta cremisi, più 18 se<strong>di</strong>e dell’istessa natura <strong>dei</strong> sofà, tutti rivestiti <strong>di</strong> pelle<br />

cremisi; sono ingiro quattro tavolini dello stesso legno, con superficie <strong>di</strong> marmo, coperti <strong>di</strong> pelle<br />

rosa, ed un tavolo da giuoco in mogano al centro.<br />

Viene D. Michele, mi stringe cor<strong>di</strong>almente la mano, si congratula meco vedendomi in <strong>di</strong>visa e col<br />

grado <strong>di</strong> tenente, mi domanda un po’ <strong>di</strong> tutto, mi ringrazia della lettera <strong>di</strong> Luigi, e mi prega che<br />

manderà col sacerdote La Manna una lettera per suo fratello. Egli è un bell’uomo, ha molto del<br />

militare, porta stivali alla polacca, brache d’addante, soprabito bleu noire, in complesso ha l’aria<br />

<strong>di</strong> un gentiluomo molto <strong>di</strong>stinto.<br />

9 9 giuno giuno. giuno giuno Alle ore 9 ant. partiamo da Polignano, viene con noi anche mio fratello Francesco, che<br />

prende posto in groppa al cavallo <strong>di</strong> zio Giovanni.<br />

Giornata molto bella, alle ore 6 ant. siamo alle porte <strong>di</strong> Mola e verso le 9.10 alla locanda della<br />

Pilosa, dove facciamo un riposo <strong>di</strong> parecchie ore. Oggi, essendo giornata molto calda, dopo<br />

21 La maggior piazza del paese, ora Regina Margherita, comunemente si <strong>di</strong>ce il “largo”.<br />

22 Sua futura moglie, sposata il 20/08/1816.<br />

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