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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Seconda parte<br />

brigata marciante. I russi mano mano si <strong>di</strong>sposero in punto ben scelto, in linea <strong>di</strong> battaglia ed<br />

ascendevano ad un circa 80.000, come veniva segnalato dagli informatori.<br />

In questa giornata la brigata Brousier fu destinata all’antiguardo, e verso l’alba attraversò un<br />

piccolo fiume, il quale <strong>di</strong>videva la pianura, andandosi a piazzare in buona posizione <strong>di</strong> fronte ai<br />

russi.<br />

Il 16° cacciatori a cavallo ebbe l’or<strong>di</strong>ne d’avanzare per tastare il terreno, e venne caricato da<br />

<strong>di</strong>versi squadroni <strong>di</strong> cosacchi. Il suddetto reggimento sostenne mirabilmente l’urto, ma sarebbe stato<br />

virtualmente <strong>di</strong>strutto, se non fossero corsi un paio <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> volteggiatori comandati da due<br />

intrepi<strong>di</strong> capitani, Guyard e Savuré, che risolsero in vittoria la certa <strong>di</strong>sfatta del 16° reggimento<br />

cacciatori.<br />

Tutta l’armata fu testimone <strong>di</strong> questi volteggiatori, e l’imperatore Napoleone che tutto aveva<br />

osservato da sopra un’altura, desiderò conoscere a che corpo e a qual reggimento appartenessero<br />

quei bravi: tutti risposero: siamo del 9° reggimento e per tre quarti parigini. Dopo 2 ore quei<br />

valorosi erano stati ricompensati della croce della Legione d’Onore.”<br />

Ho saputo anche che le guar<strong>di</strong>e d’onore della Gran Duchessa <strong>di</strong> Toscana e quelle del Principe<br />

D. Camillo Borghese <strong>di</strong> Torino, sono state per un bel pezzo in Augusta, città della Baviera, ed ora<br />

proseguono a gran<strong>di</strong> marce per raggiungerci.<br />

10 10 settembre. settembre. Dresda Dresda. Dresda Questa mattina alla solita ora abbiamo lasciato la bella e gentile città.<br />

La nostra rotta è per Bautzen, tappa <strong>di</strong> miglia 24, pari a chilometri 44,424 e quasi a metà via<br />

incontriamo sulla nostra destra il piccolo paese <strong>di</strong> Bichoffswerda, messo su d’un piccolo fiume, <strong>di</strong> cui<br />

non ho potuto conoscere il nome, facendovi un breve halte.<br />

Questa città è molto piccola e fa appena 9.000 abitanti; sulla parte alta del paese vi è un<br />

vecchio castello degli Oltemburg, e<strong>di</strong>fizio molto tetro.<br />

Bautzen Bautzen, Bautzen Görlitz rlitz rlitz, rlitz , Bunzlau Bunzlau, Bunzlau<br />

Liegnitz Liegnitz, Liegnitz Breslavia Breslavia, Breslavia , Kemg Kemgien Kemg en en.... en ...<br />

18 18 settembre settembre. settembre Kemg Kemgien Kemg<br />

en en. en Questa notte l’ho passata in meschino luogo e mi sono addormentato<br />

vestito, tanto per dare sod<strong>di</strong>sfazione al mio corpo che ne aveva gran bisogno.<br />

All’ora stabilita siamo partiti per Ostrzeszov, nostra meta, che <strong>di</strong>sta da qui miglia 19, pari a<br />

chilometri 39,169; solo abbiamo per via abbeverati i cavalli, e verso le 9.30 siamo arrivati alla<br />

nostra meta, piccolo paese del ducato <strong>di</strong> Breslavia in Silesia. Di questa borgata nulla ho da <strong>di</strong>re,<br />

posto più misero dell’antecedente, ed invece <strong>di</strong> fare la fermata <strong>di</strong> riposo qui, abbiamo tutti ad<br />

unanimità desiderato <strong>di</strong> proseguire il <strong>di</strong>mani.<br />

In generale tutti questi paesi sono veramente uno squallore, terreni miseri, gente povera e<br />

cenciosa, vivono sotto un tetto enorme coperto <strong>di</strong> paglia e <strong>di</strong>viso da robuste travi mal connesse ed<br />

intonacate con un miscuglio <strong>di</strong> calce, sabbia e fango. Questo enorme capannone fa supporre a<br />

prima vista che vi abiti una sola famiglia, ma viceversa ogni piccola cameretta è abitata<br />

promiscuamentre da una famiglia, lurida e cenciosa, e che val cento volte meglio <strong>di</strong> riposare a ciel<br />

sereno, anziché in un tugurio sì fetido e sporco. Queste stanze, se così vogliamo chiamarle, son<br />

larghe sei pie<strong>di</strong> e lunghe 12, e vi riposano fino a 10 esseri umani.<br />

Quando si entra in uno <strong>di</strong> questi abituri, un tanfo orribile vi caccia fuori; fortuna che siamo in<br />

piena estate, e qui ora fa molto caldo, potendosi riposare sotto la cappa celeste senza pregiu<strong>di</strong>zio<br />

<strong>di</strong> sorta.<br />

La porta <strong>di</strong> questo capannone è così bassa, che anche un uomo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a statura è necessario che si<br />

curvi quasi a metà della persona per potervi penetrare; figuratevi dunque io, lungo come una<br />

pertica! Ho dovuto piegarmi in due per entrare. Le capanne su per giù tutte hanno questa forma: sul<br />

lato destro si trova la stalla, <strong>di</strong> fronte una scala in legno che vi porta sul soffitto ad uso granaio e<br />

fienile, che sarebbe il cosiddetto sottotetto, a sinistra una stanza <strong>di</strong> famiglia e così altre ecc. La<br />

stanza <strong>di</strong> cui già ho segnata la <strong>di</strong>mensione, viene occupata da un letto, che la copre quasi per<br />

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