Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Seconda parte
24 24 agosto. agosto. Dal Dal campo campo di di Lobau Lobau. Lobau Il cielo si è mantenuto per tutta la notte nuvoloso, ed alla
medesima ora del giorno innanzi, riprendiamo la nostra marcia per Bautzen, tappa di leghe 6 pari
a chilometri 22, che abbiamo percorsi in ore 3.
Si dice qui che le truppe alleate macinano in gran massa verso Dresda, quindi pare che la nostra
rotta definitiva sia per quella città.
25 25 agosto. agosto. Dal Dal bivacco bivacco di di Bautzen. Bautzen. Oggi la nostra rotta è per Dresda, ma però ci hanno fatto
allungare la via, passando per il villaggio di Koenigstein messo sul fiume Elba, dove ci siamo
momentaneamente bivaccati, dopo aver percorso per vie orribilissime con un suolo melmoso leghe
8, pari a chilometri 30.
Da staffette giunte abbiamo appreso che il corpo del maresciallo Marmont non marcia più alle
nostre spalle, ma che abbia presa altra direzione più breve per giungere a Dresda più
sollecitamente.
Il cielo continua ad essere coperto di densi nuvoloni né mancano spesso lampi seguiti da
fragorosi tuoni, furieri di prossima pioggia. Tutte le vie da noi finora battute sono completamente
sconquassate, come pure le campagne divenute vere lande deserte, per il continuato transito di
truppe e cavalli. Qui trovasi accampata una mezza divisione d'infanteria, giunta poco prima di noi,
e pare che sia un antiguardo di qualche corpo che arriverà fra poco.
Dopo il relativo governo dei cavalli è stato ordinato l'insellamento dei quadrupedi e restare
pronti a qualunque segnale. Credo che questa fermata sia stata fatta per rinfrescare in parte le
povere bestie molto fiaccate.
La pioggia comincia, la quale maggiormente c’intristisce e ci fiacca. Le staffette giungono con un
poco di ritardo a causa della pioggia insistente che già comincia a seminare i terreni di grandi
specchi d'acqua.
Tra le tante notizie che giungono, apprendiamo che Dresda viene gradatamente investita dalle
armate alleate in forze preponderanti, e che il nostro Imperatore giungerà nel corso della giornata
col corpo della sua guardia e con altro corpo d'armata.
Poco dopo è stato dato l’ordine di partenza; vedo il mio oriuolo che segna le 6.10 pom.: il cielo
si è reso un poco più clemente, ma la nostra marcia è stata molto disagevole per le strade divenute
vere poltiglie, però con marcia abbastanza desta siamo giunti a Stolpen, con cielo buio e
completamente bagnati fin dal giorno innanzi.
Qui trovasi il quartier-generale dell'Imperatore Napoleone. La nostra rotta è per Dresda, ma
però attendiamo che faccia alba chiara per proseguire la marcia.
Il cielo si è rischiarato alquanto, e l'alba già fa capolino e noi poveri disgraziati rimaniamo ad
asciugarci ad un venticello abbastanza pungente, senza poterci muovere.
Al sorgere del sole viene data la partenza; alle nostre spalle marcia il corpo della guardia
imperiale, con l'Imperatore alla testa, in vettura, il quale si trova a circa 100 tese dalle ultime file del
nostro retroguardo. Prima che giungiamo a Dresda egli ha inforcato suo cavallo ed è passato
innanzi, alla testa del nostro corpo, seguito dal suo stato-maggiore e da circa 1.500 guardie
d'onore imperiali.
Appena è stato avvistato, tosto è stato acclamato fragorosamente dalla popolazione come il
liberatore della città. Tutti i balconi e le finestre sono riuniti di gente, che sventolano in segno di
giubilo i fazzoletti, né manca di cadere di tanto in quanto qualche palla di cannone mandata dagli
alleati che si trovano accampati sulle alture prossime.
La nostra tappa è stata di leghe 10, pari a chilometri 38 e siamo giunti in Dresda alle 9.20 ant.
Questa città, come altre volte dissi, viene circondata da colline e montagne, quali appendici di
quelle della Boemia.
Noi siamo penetrati in città dalla parte nuova, avendo la nostra fronte rivolta verso la Francia, e
viceversa gli alleati si trovano di spalle assediando quasi la vecchia città. Essi sono collocati in
buone posizioni, coronando tutte le colline che circondano la parte della vecchia città.
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