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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Terza parte<br />

ne farà la comunicazione, perché tra poco subirà una nuova trasformazione la Guar<strong>di</strong>a del Corpo,<br />

e allora potrò contentarvi subito”.<br />

“Come, Eccellenza, viene trasformata la Guar<strong>di</strong>a del Corpo?”<br />

“Si, ha risposto egli, ma sotto altro nome, restando una sola compagnia <strong>di</strong> 100 uomini che avrà il<br />

titolo <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a del Corpo, e sarà ella alla esclusiva <strong>di</strong>pendenza della real casa, e ciò sia detto<br />

nella più stretta confidenza tra noi”.<br />

“Così, caro tenente, è finita la nostra conversazione; ora, con Campana è tutt'altra cosa; gliene<br />

parlerò domani a casa sua”.<br />

“Sig. duca, come potrò <strong>di</strong>sobbligarmi <strong>di</strong> tutto quello che avete fatto e state per fare per me?”<br />

“Te l’ho detto, è un atto <strong>di</strong> pura giustizia che voglio ti sia resa, e per questo mi occuperò a<br />

tutt’uomo, perciò silenzio e pazienza”.<br />

13 13 agosto agosto. agosto Questa mattina il capo-squadrone Russo mi ha premurato <strong>di</strong> prendere regolare servizio,<br />

ed assume il comando provvisorio della 7° compagnia del 4° squadrone, mancando per il momento<br />

il capitano che sta in breve licenza.<br />

Di questa compagnia fanno parte due sotto-tenenti, Viola Nicola e Zirpoli Cristoforo, i quali<br />

fecero la campagna <strong>di</strong> Russia in qualità ambidue <strong>di</strong> marescialli d'alloggio; ora sono stati con<br />

decreto del 31 scorso avanzati a sotto-tenenti. Ieri vennero da Capua 12 pregiu<strong>di</strong>cati tradotti<br />

incatenati, rei <strong>di</strong> brutalissimi assassini commessi la notte del 2 corrente fuori le porte <strong>di</strong> Capua.<br />

Questi do<strong>di</strong>ci mostri verso la mezzanotte bussarono all'osteria, e l'oste, credendo essere una<br />

pattuglia <strong>di</strong> gendarmi, fece aprire da un piccolo garzone la porta. Costoro desiderarono mangiare<br />

e chiesero poscia all'oste i 1.800 ducati che gli aveva portato la moglie in dote, essendo sposi da<br />

qualche mese.<br />

Un secondo garzone, che non era stato visto da questi bruti, scappò da un finestrino e corse in<br />

Capua. L'oste sul principio cercò tergiversare, ma poi dovette consegnare prima una porzione<br />

della somma e poi tutt'intera, vedendo che non vi era scampo per lui. Alla fine vollero in mezzo a<br />

loro la moglie, e ne fecero orribile scempio <strong>di</strong> quel corpo, dopo avere usato tutte le brutalità alla<br />

presenza del povero marito, già anche lui mezzo morto. Quando giunsero i gendarmi in buon<br />

numero, tutti i sacrifici erano stati già consumati sui poveri coniugi, ed appena l'oste potette<br />

raccontare il fatto che spirò. Solo vennero fortunatamente arrestati i brutali assassini.<br />

14 14 agosto agosto. agosto Oggi, giornata festiva, nel pomeriggio ho avuto, come era stato fissato, l’abboccamento<br />

con i soldati miei concitta<strong>di</strong>ni dell’8° reggimento <strong>di</strong> linea, Vito Lerario, Teofilo Vito <strong>Giuseppe</strong> e La<br />

Selva Leonardo Marino, coi quali ho sorbito una tazza <strong>di</strong> caffè dal Veneziano a piazza<br />

Castelnuovo. Ho pregato poscia il soldato La Selva Leonardo Marino <strong>di</strong> raccontarmi minutamente<br />

tutto quello che avvenne durante l'asse<strong>di</strong>o della piazza forte <strong>di</strong> Danzica, ed egli così mi ha favellato<br />

nel nostro <strong>di</strong>aletto:<br />

“Sig. tenente, come vi <strong>di</strong>ssi, rimasi nella piazza forte <strong>di</strong> Danzica dal 17 ottobre 1812 fino al 26<br />

<strong>di</strong>cembre 1813”.<br />

“Ora, La Selva, ricor<strong>di</strong> bene tutto quello che avvenne in sì lungo periodo <strong>di</strong> tempo?”<br />

“Sissignore, fu una sequela continua <strong>di</strong> aspri combattimenti sotto l'intenso freddo che tutto aveva<br />

ghiacciato, né mancarono dalla nostra parte sanguinose sortite con dura fame”.<br />

“Ora narrami come meglio cre<strong>di</strong> tutto quello che avvenne”.<br />

“La nostra brigata era composta del 6° e 7° reggimento <strong>di</strong> linea agli or<strong>di</strong>ni del maresciallo <strong>di</strong><br />

campo Rossarol, e la mattina del 17 ottobre 1812 rientrammo nella piazza forte <strong>di</strong> Danzica, ed il<br />

nostro reggimento, cioè il 7°, venne <strong>di</strong>viso in drappelli onde sorvegliare la costa. Il 12 novembre,<br />

due battaglioni <strong>dei</strong> veliti a pie<strong>di</strong> ed il 5° <strong>di</strong> linea entrarono con noi nella piazza; i veliti ebbero poi<br />

l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> partire per altra destinazione, e rimase presso <strong>di</strong> noi il 5° <strong>di</strong> linea. Il 1° gennaio 1813 le<br />

compagnie scelte <strong>dei</strong> nostri tre reggimenti 5°, 6°, e 7° <strong>di</strong> linea e due <strong>dei</strong> marinari vennero formati in<br />

reggimenti e partirono la mattina del 7 gennaio, per riunirsi ad una <strong>di</strong>visione francese in partenza”.<br />

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