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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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21 21 21 giugno giugno. giugno Dopo queste borboniane feste circolava quest'oggi una grave notizia, che tanto a me,<br />

che alla famiglia Langent ha arrecato grande amarezza. Ecco <strong>di</strong> che si tratta. Accennai altra volta<br />

che tutti i funzionari del regno, civili e militari, francesi o <strong>di</strong> altro Stato estero al servizio <strong>di</strong> Napoli,<br />

che furono a suo tempo con legge <strong>di</strong>chiarati regnicoli napolitani, erano stati esonerati dai loro<br />

impieghi o incarichi ed obbligati a rimpatriare.<br />

La maggior parte dell'uffizialità francese venne forzatamente obbligata ad imbarcarsi il giorno<br />

29 maggio scorso alla volta <strong>di</strong> Genova con le rispettive famiglie, salvo a chi era malato o ferito<br />

concedersi un mese <strong>di</strong> tempo, dal giorno dell'armistizio. Intanto qui erano rimasti ancora parecchi<br />

uffiziali e quasi tutti i funzionari civili che avevano acquistata da un pezzo la citta<strong>di</strong>nanza<br />

napolitana. Ognuno <strong>di</strong> questi, o per la lunga <strong>di</strong>mora o attratto dal bel cielo <strong>di</strong> Napoli, o vincolato<br />

per contratte parentele aveva preferito rimanere da semplice privato citta<strong>di</strong>no, forse in dolce<br />

aspettativa <strong>di</strong> migliori tempi.<br />

Ora tanto l'Austria che il timoroso e triste Fer<strong>di</strong>nando, paventando <strong>di</strong> avere tutta questa gente in<br />

casa propria, che può, secondo loro, essere causa <strong>di</strong> perturbazione politica (giacché ancora non si<br />

è decisa la sorte dell'imperatore Napoleone in Francia), per queste ragioni (espostemi con<br />

chiarezza dal Sig. Paolo) re Fer<strong>di</strong>nando ha or<strong>di</strong>nato categoricamente al generale in capo austriaco<br />

Bianchi <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare tutti gli esteri, che qui si trovano, prigionieri <strong>di</strong> guerra. Essi sono obbligati <strong>di</strong><br />

presentarsi al Governatore austriaco nelle 24 ore, altrimenti saranno arrestati dovunque possano<br />

trovarsi e restare prigionieri <strong>di</strong> guerra nelle proprie case fino a nuovo or<strong>di</strong>ne. E così, dopo questa<br />

<strong>di</strong>sgraziata guerra, appena un mese dal famoso trattato <strong>di</strong> Casalanza vengono questi poveri<br />

derelitti fatti prigionieri e scacciati contro ogni <strong>di</strong>ritto delle genti!<br />

Conosciuta questa triste e dolorosa notizia, mi son recato dal duca Leto, il quale era procinto <strong>di</strong><br />

uscire, e con animo afflitto mi ha confirmato la sciagurata notizia la quale però non gli ha fatto<br />

meraviglia, conoscendo l'indole triste del malvagio re Fer<strong>di</strong>nando Borbone.<br />

“Sig. duca, anche gl’impiegati civili sono inclusi in tale or<strong>di</strong>nanza?”<br />

“Si, mio caro amico, perché questi <strong>di</strong>sgraziati oltre ad essere francesi non furono considerati con<br />

nessuna clausola speciale nel trattato <strong>di</strong> Casalanza”.<br />

“Sig. duca, forse nella giornata del <strong>di</strong>mani cercherò dare le <strong>di</strong>missioni da uffiziale dell’armata<br />

napolitana, ritirandomi a vita privata nel natio mio paesello, per non assistere a maggiori crudeltà<br />

del bestiale monarca”.<br />

“Questo passo intempestivo non te lo consiglio sotto nessun aspetto, ma pensaci bene col dare<br />

luogo prima alla riflessione, amica <strong>dei</strong> saggi. In prosieguo cercherai prendere una sicura decisione,<br />

almeno fino al termine del mese, dopo che avrai riscosso il mezzo soldo che ti spetta”.<br />

Dopo queste ultime parole si è levato dalla poltrona, ed io tosto mi son congedato salendo al<br />

secondo piano. Varcata la soglia dell'entrata, mamma e figlia mi son venute incontro piangendo e<br />

attaccandosi alla mia persona, straziandomi il cuore. Tosto è uscito il Sig. Paolo facendomi leggere<br />

l'or<strong>di</strong>nanza reale <strong>di</strong> presentarsi tra le 24 ore al comando della piazza, sotto pena <strong>di</strong> passare agli<br />

arresti oltre al detto termine.<br />

22 22 giugno giugno. giugno Ieri sera a casa Langent fu un vero mortorio. Durante la notte non ho riconciliato un<br />

momento il sonno, tanti sono stati i pensieri che si sono affollati nella mia mente, primeggiando<br />

sempre l'idea delle <strong>di</strong>missioni.<br />

Ho cercato <strong>di</strong> uscire <strong>di</strong> casa verso le 7 ant. in militare uniforme, per trasferirmi al comando<br />

militare; ma per la via ho cambiato idea e mi son <strong>di</strong>retto all’abitazione <strong>di</strong> D. Luigi La Greca per<br />

ricevere anche da lui qualche opportuno consiglio.<br />

Egli era procinto <strong>di</strong> uscire e mi ricevette affabilmente come al solito, così <strong>di</strong>cendomi: “Benvenuto,<br />

capitano; dunque re Gioacchino ha seppellito la corona per la sua testardaggine, recando<br />

gravissimo danno a sé, sempre per quella maledetta ambizione <strong>di</strong> volere arrotondare il regno!”<br />

“D. Luigi, <strong>di</strong>temi un poco: come andranno le cose sotto re Fer<strong>di</strong>nando?”<br />

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