Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Prima parte
Nella lettera che scrissi a mio padre con data del primo settembre gli feci conoscere la
promozione a sotto-tenente nelle guardie d'onore, avvisandolo che gli avrei fatto spendere pochi
danari a tal riguardo, avendo presso di me delle economie.
27 27 settembre settembre. settembre settembre Tutti i santi giorni alle ore 6.30 ant. si va al campo di manovre, sempre sotto il vigile
sguardo del capo di squadrone Duverger e non manca anche di intervenirvi verso le 8.30 il
colonnello Campana; e fra le ore 9.45 o al massimo le 10 ant., siamo di ritorno alla caserma alla
scuola di tattica militare due volte la settimana dalle 12 alle due pomeridiane.
Tutto questo mi è di molto imbarazzo, che non mi dà tempo allo studio. Raggiunto come sapete,
il mio ardente desiderio d'esser uffiziale, mi è necessaria ora l'educazione nelle lingue straniere e
massimamente nella francese, la lingua d'uso a Corte e nell’armata. Questa lingua da me imparata
alquanto bene, la parlo, ma poco o nulla la so scrivere, non avendola imparata con lo studio.
Spesso nella mia breve carriera ho questo lamentato, ed ho riconosciuto l'influenza che può
avere sulla fortuna d'un giovine uffiziale la conoscenza delle lingue vive. Tale conoscenza per me
sarebbe stata una sorgente di godimento. I brevi studi si limitarono, secondo l'uso dei seminari, al
latino, nel quale non fui mai forte, e un po' alle matematiche, per le quali ebbi del trasporto; anche
il disegno e la musica mi sarebbe stato caro studiare, avendone l'inclinazione, ma chi m'avrebbe
insegnato tutto questo in un meschino seminario?...
S.M. la regina è stata fra noi in Aversa a visitare la Casa Carolina; noi nel corso della sua breve
dimora fummo sotto le armi con la gran divisa di parata, che fece strano e meraviglia ai poveri
Aversani, che giammai videro un corpo di cavalleria così di lusso.
30 30 settembre settembre. settembre Questa mattina è stato fra noi S.M. il re, la cui venuta si conosceva in precedenza.
Egli fu ricevuto dal nostro colonnello alla testa del nostro corpo, alle porte della città e volle
revistarci presto, facendosi precedere al campo d'istruzione, dove minutamente osservò il tutto;
dopo la rivista venne alla caserma restando meravigliato della sua vastità. Ordinò che oltre alla
uffizialità fosse anche impartita ai militi la scuola di scherma, ed autorizzava il colonnello Campana
a provvedervi.
22 22 ottobre ottobre. ottobre Ieri è arrivato fra noi il maggiore Napolitani; egli batte quasi la quarantina, si dice che
sia un prete spretato, padre ora di famiglia, ma uomo di fegato secondo alcuni; basta, a tempo
opportuno darò migliori dettagli su questo signore.
Oggi giornata libera, qui nulla ci è da fare; corre voce che per il primo del prossimo mese
ritorneremo alla capitale, dopo essersi formata la 7° compagnia. Nel corso della giornata ho scritto
a casa che la somma che occorre al saldo dell'appannaggio mio, è di altri ducati 180 per poter
pagare le altre rate, dicembre 1809 e gennaio e febbraio 1810.
26 26 ottobre ottobre. ottobre Il Monitore napolitano, porta la pace già firmata fra la Francia e l'Austria il 14 corrente,
giorno anniversario della gran battaglia di Iena e così si esprime:
“La fausta notizia fu portata dal Sig. La Croix, aiutante di campo di S.A.I. il vice-re d’Italia che
giunse in questa capitale nella notte del 21 alle ore 9 pom.”
La sera le L.L.M.M. si recarono al San Carlo, ove un nuovo dramma ed un nuovo ballo fu
rappresentato per la prima volta. Il concorso degli aspettatori fu grandissimo. I sovrani furono
accolti da grandi evviva. La città fu del tutto illuminata; lunedì sera a Portici, nella real villa vi fu a
Corte una festa che riuscì brillantissima, ove intervennero oltre al corpo diplomatico con tutti ministri
ed alti dignitari, generali e nobiltà.
27 27 oottobre
o ottobre
ttobre. ttobre Oggi c'è stata scuola di scherma, presenziata dal maggiore Napolitani. Giacché siamo
a parlare di costui, ho saputo qualche cosa al riguardo. Egli è un uomo sulla taglia giusta, presenta
attualmente una quarantina d’anni, ed ha modi molto volgari. Si vuole che prima della Repubblica
Partenopea fosse nell'esercito borbonico in qualità di cappellano in un reggimento di cavalleria;
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