Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Terza parte
paese anche per soli cinque giorni; gli bastava di abbracciarmi e baciarmi, non vedendomi da
tanto tempo.
16 16 febbraio febbraio. febbraio Da notizie venute dalla capitale si dice che in Roma siano scoppiati dei tafferugli
popolari in danno del nostro Regno; che cioè ci sia stata l'occupazione da parte popolare del
palazzo Farnese, e che ne sia stato scacciato il personale addetto alla custodia. Questo palazzo è
proprietà della corona di Napoli fin dalla conquista di questo Reame, cioè dal 15 febbraio 1806.
17 17 febbraio febbraio. febbraio Ieri venne comunicato al nostro colonnello da parte del tenente generale Millet:
domenica, giorno 19 corrente, il reggimento Lancieri della Guardia prenderà parte alla gran
rassegna al campo di Marte alle ore 10 di mattino, esclusi i coscritti. Ciò è stato anche menzionato
nell'ordine del giorno.
Appena conosciuta questa notizia, mi sono affrettato a scrivere al Sig. Langent, scusandomi di
non poter intervenire al pranzo in casa sua, che avrebbe avuto luogo in detta giornata. Col
medesimo corriere con cui ho spedito la lettera, mi è stato risposto che ciò era alla loro conoscenza,
e che sarebbero intervenuti alla rassegna, tempo permettente.
22 22 febbraio febbraio. febbraio Al circolo militare ho conosciuto la seguente notizia: “Ieri giunse nel porto della
capitale la duchessa Luisa Carolina Amalia d’Assia, moglie del duca Augusto di Saxe-Gotha; ella
venne sorpresa da piena burrasca, mentre veniva a Napoli, e nel golfo venne salvata da una nostra
corvetta che la trasportò in porto”.
Il giorno 9 corrente 10 uffiziali francesi chiesero a S.M. d’essere esonerati dal servizio militare per
uniformarsi al decreto emanato da Luigi XVIII, col quale vengono chiamati ribelli tutti quei cittadini
che coprono cariche militari nelle potenze estere, e che per tutto marzo debbono restituirsi nella
Francia. Il re subito accordò la giusta richiesta e sono partiti il 18 corrente.
23 23 febbraio febbraio. febbraio Le istruzioni militari sono state maggiormente intensificate, e i poveri coscritti non
hanno che poco riposo giornaliero.
Il mio sotto-tenente Chiurlice Giovanni, dietro mia insistenza, ha chiesto le dimissioni, perché
resosi faticoso il servizio essendo lui un povero mutilato. Il colonnello mi ha promesso d'espletare
subito la pratica per il suo giusto congedo.
Quasi nelle medesime condizioni si trovano parecchi bassi uffiziali della mia compagnia, che
sarebbero i Sigg. Scotti Girolimo, Bruno Giuseppe, Narducci Vincenzo, che hanno parecchie
falangi delle mani e dei piedi amputate, e che appunto in merito alle loro amputazioni vennero, da
semplici, avanzati a marescialli d'alloggio. Anche per costoro cercherò in prosieguo di prendere
analoghi provvedimenti.
24 24 febbraio febbraio venerdì venerdì. venerdì Al nostro circolo corre voce che il transito con l'estero è completamente
paralizzato, tanto da parte del re di Sardegna, che da quella di Sua Santità. Ciò l’ha riportato il
Monitore del 7 corrente, che aggiunge le seguenti parole: “Ora i corrieri sono necessitati transitare
per via delle Marche, allungando la percorrenza”.
Nell'ordine del giorno di questa mattina si fa noto a tutta l'uffizialità: “Qualora l’uffiziale dovesse
assentarsi per qualche ora dalla propria residenza, è necessario un previo permesso del
colonnello”.
25 25 febbraio febbraio sabato sabato. sabato Dopo la mensa ho chiesto al colonnello un breve permesso di ventiquattr'ore,
che gentilmente mi ha concesso, con l'obbligo di essere in residenza alle 5 pom. di domani. Con
vettura pubblica, in compagnia di un altro collega, mi son recato alla capitale, scarrozzando al
largo del Castelnuovo.
Subito mi son recato al palazzo del duca Leto per salutarlo, ma il servo mi ha detto che da poco
era uscito e allora ho infilato la scala del secondo piano, dove dimora la famiglia Langent. Tirata la
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