Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Prima parte
Il defunto ministro Saliceti lascia una fortuna di parecchi milioni, e due figlie: la prima maritata al
principe Torella e la seconda trovasi attualmente in un educandato signorile a Firenze.
30 30 dicembre. Ieri mattina il cannone tuonava di tanto in tanto. Alle ore 12 ant. la salma del ministro
Saliceti è passata per Toledo, diretta alla chiesa di S. Giacomo con grandissimo concorso d’alti
funzionari dello Stato e di moltissimi generali e notabili della città e con una gran parte della nobiltà
e calca di popolo.
La chiesa di S. Giacomo venne sfarzosamente addobbata a lutto, con drappi di velluto nero
listato con frange e galloni d'oro: ci fu musica del maestro Paisiello e diversi elogi funebri; terminò la
gran funzione con salve di cannone da tutti i forti della città e la salma venne tumulata nel gentilizio
della casa del principe Torella. Il foglio porta quest'oggi la grande e strabiliante notizia del divorzio
dell’Imperatore Napoleone con Giuseppina, fatto il 15 corrente mese dall'arcicancelliere
Cambacérès, alla presenza di tutti i congiunti imperiali di Napoleone e di Giuseppina.
Così dice Napoleone: l'interesse della Francia mi ha obbligato a tale sacrifizio, per darle un
successore del mio corpo, e da me educato e formato con gli stessi miei sentimenti. Conserverò col
titolo d'imperatrice e regina colei che per ben 15 anni ha abbellito i più bei giorni della mia vita.
31 31 dicembre dicembre. dicembre Questa mattina bel tempo, ultimo giorno dell'anno 1809.
Tutto fa credere che il novello anno sarà foriero di grandi novità; staremo a vedere quale
principessa sarà la futura imperatrice dei francesi e regina d'Italia; basta, leggeremo Le Moniteur
de Paris, che forse fra qualche giorno sarà fra noi. Verso le 11 ant. mi sono recato a palazzo del Sig.
duca Leto, per presentargli i felici auguri per il prossimo anno. Veramente sono stato fortunato di
trovarlo solo; egli tosto mi ha ricevuto confidenzialmente nel suo studio e stringendomi la mano, mi
ha ricambiato gli auguri. “Che novità ci sono tenente?”
“Sig. duca, una molto grossa”.
“E quale sarebbe?”
“Il divorzio dell’Imperatore Napoleone”.
“Ah, ah,…mio caro amico, con un poco di ritardo. Napoleone doveva far questo molto tempo
prima che fosse proclamato Imperatore dei francesi, egli doveva dare questo passo decisivo; ma
però meglio tardi che mai”.
“E perché, Sig. duca?”
“Ora ti dirò (e intanto consultava un suo petit tablettes). L’Imperatore si sposò a Giuseppina,
vedova del visconte Beauharnais il 9 marzo 1796. Ella era madre di due figli ed aveva anni 32,
mesi 9 e giorni 24; era nata nell'isola della Martinica nelle Antille il 23 giugno 1763 sotto il nome di
Maria Giuseppina Tascher de la Pagerie, oriunda francese.
L’Imperatore all'epoca del suo sposalizio, aveva anni 27, mesi 6 e giorni 22; come vedi, lei era
innanzi d’anni cinque, mesi tre e giorni due più del marito, essendo l’Imperatore nato in Ajaccio il 15
agosto 1769 e fu proclamato Imperatore il 18 maggio 1804. Ora, come hai potuto notare da queste
date, dallo sposalizio all'incoronazione erano già passati anni otto, mesi due e giorni nove, periodo
bastevole per essere sicuro di non poter ottenere più figli da costei, che già varcava gli anni 41 e
mesi due, avendo attualmente la bellezza di anni 46, mesi nove e giorni 16”.
“Ditemi, Sig. duca, lei forse era molto bella?”
“No, mio caro; secondo il parere di alcuni miei amici, che la videro e conobbero a quell'epoca,
eccone su per giù il ritratto: di statura piuttosto piccola, di carnagione bruna, occhi grossi e bluastri,
capelli castano-chiari, corpo armonico e flessuoso, al quale accoppiava una dose di molto spirito.
Mi dissero che Napoleone fece la conoscenza di Giuseppina in casa di madama Tallien e si
vuole che fosse stata anche l'amante di Barras e di altri (bada che questo te lo dico nella massima
segretezza). Eppure questa dama di facili costumi sedusse con gran furberia il giovine generale
Bonaparte come un inesperto seminarista, facendosi prendere al laccio da quella voluttuosa donna.
Ma forse il fato così aveva prestabilito, che quel grand'uomo di possente ingegno e fino
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