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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Seconda parte<br />

6 6 aprile aprile. aprile Tutti i santi giorni si è in groppa, ora per un verso, ora per un altro, sempre alla<br />

<strong>di</strong>pendenza dello stato-maggiore. Ieri fummo <strong>di</strong> scorta agli uffiziali della suddetta arma, lungo la<br />

riva dell'Elba per parecchie leghe francesi; scopo fu eseguire <strong>dei</strong> rilievi.<br />

Lungo il nostro cammino osservai accampati reggimenti d’infanteria giunti da poco dalla Francia,<br />

i quali sono male equipaggiati, ed ho notato degli uffiziali con le loro uniformi incomplete, ed altri<br />

che le avevano poco adatte per or<strong>di</strong>nanze. Questo è più rimarchevole nei battaglioni usciti dalle<br />

coorti delle guar<strong>di</strong>e nazionali: mancano a questi battaglioni gli uffiziali, e quelli che vi sono vengono<br />

dalla riforma e per lo più anziani.<br />

Le artiglierie finalmente sono arrivate dai luoghi fortificati fluviaticamente, ma <strong>di</strong>fettano <strong>di</strong><br />

bardature oltre ad altri attrezzi in<strong>di</strong>spensabili. I cavalli perciò sono insufficienti, né è da parlarne<br />

della povera cavalleria, scarsissima e male arredata, e senza tema <strong>di</strong> sbagliarmi, il corpo del<br />

generale Lauriston è finora il meglio equipaggiato. Al nostro ritorno, ciò l’ho fatto notare al savio<br />

capitano mio amico, il quale ha visto meglio <strong>di</strong> me il tutto, e per sola risposta mi così favellato:<br />

“L’unica salvezza della Francia sarebbe la pace, e non mancherà certamente all'occhio e alla<br />

mente dell'Imperatore <strong>di</strong> trovare un mezzo come salvare sè e la Francia da simile sciagura con una<br />

pace onorevole”.<br />

8 8 aprile. aprile. Tutti i giorni vi sono delle scaramucce, ora in un punto, ora in un altro, lungo le rive del<br />

fiume.<br />

Dal capitano dello stato-maggiore ho saputo che la notte del 5 corrente vi fu un vivacissimo<br />

combattimento, quasi una vera battaglia sulla destra dell'Elba, presso il villaggio <strong>di</strong> Nedlitz,<br />

prolungatosi fino all'altro villaggio <strong>di</strong> Gommern, dalle nostre forze già presi<strong>di</strong>ato.<br />

Le nostre truppe sostennero un furioso combattimento contro forze più che doppie dell’inimico<br />

quasi tutto il giorno, e si <strong>di</strong>ce che in tale fatto d'arme perdemmo circa 700 uomini, fra morti, feriti e<br />

sperduti, compresi anche novanta morti ed un centinaio <strong>di</strong> prigionieri: si vuole che questi ultimi<br />

facessero parte della 1° <strong>di</strong>visione <strong>di</strong> cavalleria! La prima brigata della 35° <strong>di</strong>visione perdette un<br />

cannone presso un piccolo villaggio, quasi tutti i nostri cannoni furono guasti e smontati, e uccisi<br />

serventi e cavalli. I nostri nemici lasciarono sul campo tra morti e feriti oltre 200 uomini. Il generale<br />

Grenier è rimasto ferito alla mascella sinistra da una palla <strong>di</strong> moschetto. Tutto sommato, credo che<br />

in questo sanguinoso combattimento, la peggio l’abbia sopportata la cavalleria, non adatta a simili<br />

cimenti, essendo formata da coscritti. Per ora posso ringraziare il cielo <strong>di</strong> non essermi trovato<br />

incorporato in simili torme; anzi avrei facilmente <strong>di</strong>sertato.<br />

10 10 aprile. aprile. aprile. Oggi è stata una giornata molto variabile e tempestosa, tanto che non mi ha permesso<br />

uscire <strong>di</strong> casa. Da ieri mancano due guar<strong>di</strong>e uscite per sbrigare or<strong>di</strong>ni dello stato-maggiore, e non<br />

sono ancora <strong>di</strong> ritorno, ciò m’impensierisce un pochino.<br />

Un gruppo delle mie guar<strong>di</strong>e dopo l'appello serale, ha voluto conoscere esplicitamente il mio<br />

pensiero sul come dovrebbero comportarsi nello stato attuale delle cose. Io, compresa la loro<br />

allusione, ho fatto loro notare ch’essi erano padroni della propria volontà e potevano operare come<br />

meglio credevano. Ma però gli ho fatto anche tener presente che l'idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>sertare in simile<br />

momento non era per nulla opportuna, perché dovendo costeggiare il fiume dalla parte sinistra fino<br />

a Dresda, era certezza <strong>di</strong> cadere nelle mani <strong>dei</strong> francesi ed essere fucilati come <strong>di</strong>sertori; oppure<br />

passando sulla riva destra, cadere prigionieri nelle mani <strong>dei</strong> barbari russi; oltre poi a tutte le<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>dei</strong> luoghi da attraversare per l'ostilità degli in<strong>di</strong>geni e della stagione ancor fredda.<br />

13 13 aprile. aprile. Quasi tutti i giorni il principe Eugenio esce in perlustrazione con numeroso nerbo <strong>di</strong> truppe<br />

nelle vicinanze e qualche volta si spinge anche in molta lontananza per osservare <strong>di</strong> persona le cose<br />

come stanno, ed oggi si è spinto fino a Gerbstadt.<br />

Attualmente tutti i prussiani ci sono veri nemici, e qualunque mossa eseguita dall'amata francese<br />

tosto è alla conoscenza loro. Le nostre spie quasi sempre ci tra<strong>di</strong>scono dandoci notizie non vere,<br />

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