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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1813<br />

Nel pomeriggio ci siamo bivaccati presso il villaggio <strong>di</strong> Frybourg, luogo fuori mano dalla via<br />

postale, in sito <strong>di</strong> semi pianura e frastagliato da canali d'acqua e da grossi alberi boscosi.<br />

Durante la marcia abbiamo avuto parecchi piccoli scontri con le vanguar<strong>di</strong>e cosacche, per<br />

proteggere in parte le torme degli inermi <strong>di</strong> cui moltissimi sono presi e <strong>di</strong>ventano trofei dell’inimico.<br />

Ora la gaiezza naturale, tanto comune nella soldatesca, è completamente svanita. Il silenzio<br />

regna nei <strong>di</strong>versi accampamenti, nell'aria fredda del pomeriggio. Ovunque cerco volgere lo<br />

sguardo, vedo soldati sdraiati sul suolo semi fangoso, tetri e malinconici intorno a gran<strong>di</strong> fuochi: non<br />

si muovono, non fumano, ma sono attaccati al suolo vinti e spossati dalle faticose marce sofferte.<br />

Tutti i fuochi sono alimentati da legna verde, la quale sviluppa un fumo <strong>di</strong> un odore acre e<br />

selvaggio che nausea orribilmente. Il rancio non è venuto somministrato, ed ognuno, se non ha<br />

nulla, cerca <strong>di</strong> mettersi in giro razziando nei villaggi e nelle fattorie prossime. I cavalli sono stati<br />

<strong>di</strong>sposti alla meglio tanto da poter nutrirsi <strong>di</strong> quell'erba che si trova a loro portata.<br />

22 22 ottobre. ottobre. Dal Dal villaggio villaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong> Frybourg Frybourg. Frybourg Alle ore 7 ant. ci siamo messi in marcia con tempo uggioso e<br />

freddo <strong>di</strong>sposto alla pioggia. Il nostro corpo <strong>di</strong> cavalleria <strong>di</strong> un circa 5.000 uomini è stato incaricato<br />

<strong>di</strong> fiancheggiare il lato sinistro dell’armata e similmente altrettanta cavalleria fiancheggia il lato<br />

destro; entrambi con lo scopo <strong>di</strong> proteggere l'esercito marciante dagli attacchi dell’inimico.<br />

La nostra armata si è ridotta in uno stato compassionevole, la moltitu<strong>di</strong>ne degli inermi è<br />

strabocchevole; vedo anche, tra questi pedoni, soldati <strong>di</strong> cavalleria del nostro corpo, e se si va <strong>di</strong><br />

questo passo, tra quin<strong>di</strong>ci giorni l'armata francese è liquidata.<br />

Il nostro drappello napolitano nell'ultima rivista passataci da Gioacchino <strong>Murat</strong>, il 17 agosto<br />

scorso al bivacco <strong>di</strong> Görlitz, era del numero <strong>di</strong> 29, tra graduati e semplici, e tutti in quell'occasione<br />

fummo fregiati dal re con la decorazione della Legion d’Onore. Ora <strong>di</strong> quel drappello siamo rimasti<br />

in otto: il sotto-tenente Tocco, un maresciallo, cinque militi ed io. Tanto allora che oggi facciamo<br />

parte del 3° reggimento Corazzieri 6° squadrone, 4° plotone; i mancanti, chi allo spedale e chi<br />

volontariamente sperduto!<br />

Durante la giornata abbiamo dovuto caricare parecchie volte l’inimico che ci assaliva,<br />

sperdendolo. Al mio fianco cavalca con assiduità un bravo giovane ed ar<strong>di</strong>mentoso cavaliere, il<br />

quale non si è giammai <strong>di</strong>staccato dal mio lato fin dal 15 corrente. Egli il giorno 16 si è battuto<br />

coraggiosamente tutta la santa giornata restando sempre al mio fianco. Di questo giovine a me<br />

tanto affezionato finora non ho avuto campo <strong>di</strong> tener parola, perché assorbito sempre in<br />

avvenimenti maggiori. Costui si chiama Matteo Petroni, da Viesti garganico, e faceva parte del<br />

reggimento Guar<strong>di</strong>e d’Onore nel 3° squadrone 7° compagnia alla partenza da Napoli.<br />

Il 23 gennaio scorso, sperdutomi, e poi fortunatamente avendo rintracciato il reparto napolitano<br />

in Posen, come ebbi a <strong>di</strong>re più innanzi, trovai costui in qualità <strong>di</strong> scritturale del piccolo bureau del<br />

defunto capo squadrone Ascanio Colonna e da questo mi venne in<strong>di</strong>cato come persona da potermi<br />

fidare all'occorrenza.<br />

Il Petroni mi ha fatto conoscere che il sotto-tenente Tocco ed il resto <strong>dei</strong> napolitani sono <strong>di</strong>sposti a<br />

sbandarsi alla prima occasione favorevole. Io gli ho fatto osservare essere molto pericoloso<br />

l'attuare in simile momento lo sbandamento, perché con tutta la certezza si verrebbe a cadere nelle<br />

mani dell’inimico come prigioniero e passare tutti i malanni fino alla fine della guerra. Egli m’ha<br />

giurato che allora si muoverà quando io lo crederò opportuno.<br />

Nelle ore del pomeriggio ci siamo bivaccati tra il villaggio <strong>di</strong> Buttelstedt e Weïmar: qui, inutile<br />

<strong>di</strong>rlo, ognuno si è per proprio conto trovato il mezzo per potersi sfamare alla meglio.<br />

24 24 ottobre. ottobre. Dal Dal bivacco bivacco <strong>di</strong> <strong>di</strong> Erfurt Erfurt. Erfurt Nel corso della giornata abbiamo fatto delle perlustrazioni onde<br />

tenere lontano l’inimico da ogni sorpresa.<br />

Durante il giorno sono state <strong>di</strong>stribuite alle truppe armi, munizioni, vestimenta, scarpe, ecc. a tutti<br />

gli sprovvisti, dai gran<strong>di</strong> depositi della città, e similmente è stato praticato all'immenso branco<br />

d’inermi che ci ha seguito. Si vuole che qui passeremo parecchi giorni <strong>di</strong> riposo, tanto necessario<br />

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