Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Seconda parte
scacciate dal villaggio, ed appena fuori dal medesimo, prese dal fuoco di mitraglia dell'artiglieria
della guardia che le ha decimate sbaragliandole.
Finora il 2°-4° e 5° corpo di cavalleria hanno preso parte in diversi scontri, rimanendo fermo il 1°
corpo, che è il nostro, e quello della guardia imperiale.
Siamo alle 2 pom. e la battaglia ferve in tutti i punti accanitamente, massimamente al nostro
fianco sinistro, ove trovasi il corpo di Augereau appostato nel bosco, che tiene in scacco l’inimico
scacciandolo mano mano dal posto che cerca occupare. Dal punto ove sono piazzato poco si può
scorgere, ma, secondo il parere di tutti, come si sta svolgendo la battaglia, la vittoria sarà
certamente dalla parte francese. Vedo del movimento di truppe alle nostre spalle; dove trovasi
piazzata la vecchia guardia imperiale, la quale frettolosamente parte, seguita dalla cavalleria della
guardia e da una porzione della loro artiglieria, portandosi forse in altro settore, ove urge la loro
presenza.
Verso sera, mano mano è cessato il tiro delle artiglierie, e coll’oscurità è cessata del tutto la
battaglia, restando i francesi come muraglie umane nella medesima posizione della mattinata.
Mentre le truppe si bivaccano ai loro posti stabiliti, si sparge come fulmine la voce di tradimento
perpetrato dalla divisione sassone, passata all’inimico con armi e bagagli.
Dopo tale notizia ci siamo recati dal nostro colonnello, il quale così ci ha favellato: “Da quello
che mi ha testé comunicato il nostro generale di brigata, la notizia sarebbe la seguente”: “Presso il
villaggio di Sollerhahsan questa mattina era piazzato il 7° corpo d'armata agli ordini del generale
conte Reynier in punto abbastanza dominante la pianura; nel tempo che il corpo sassone eseguiva
l'ordine ricevuto d’attaccare, questo disertava, passando prima all’inimico due reggimenti di
cavalleria Wurtemberghese e poscia sette battaglioni d'infanteria sassone con rispettiva artiglieria
composta di 30 pezzi, che subito ad una certa lontananza si è rivolta contro l’armata francese
mitragliandola. Alle spalle dei sassoni marciava in linea di battaglia la divisione del generale
Durotte, la quale ha ricevuto in pieno la scarica dei traditori. Di questa piccola sciagura che ha
colpito la nostra armata, è stato fortunatamente subito avvisato l'Imperatore, il quale a tempo ha
potuto colmare quel vuoto lasciato dai sassoni col pronto accorrere, tanto della vecchia guardia,
che della sua cavalleria, ed artiglieria”.
Licenziatici dal nostro colonnello, ognuno di noi, secondo il costume del bivacco, si è
accoccolato intorno ad un gran fuoco. Mentre vergavo sul mio tablettes al riverbero della fiamma
gli avvenimenti più rimarchevoli della giornata, ci è stato comunicato l'ordine di partenza per le 9 di
sera, con rotta oltre la città di Lipsia, dovendo proseguire la marcia alle nostre spalle i corpi
d'infanteria che si trovano sulla nostra sinistra. Secondo il giudizio di tutti, quest'ordine pare sia un
principio non di spostamento, ma di ritirata, emanato dall'Imperatore. Se ciò fosse vero, se
Napoleone è venuto in tale divisamento, la posizione dell’armata francese dev’essere critica assai.
Molti miei colleghi non dividono questa opinione, tenendo presente le disastrose giornate inflitte
all’inimico, tanto del 16 che di oggi, riuscite vittoriose all’armata francese.
Ma ora questa fulminea mossa retrograda e notturna riuscirà certamente difficoltosa per il
grande spostamento di truppe in marcia, a causa dell'oscurità che vi regna.
19 9 ottobre. Dal bivacco di di Lindenau Lindenau. Lindenau
Benché stanco ed assonnato dalla marcia della notte passata
e con lo stomaco quasi del tutto vuoto, pur tuttavia tengo dietro per quanto posso agli avvenimenti
della giornata. Il cielo è coperto di nubi e minaccia pioggia; siamo sullo scorcio di questa triste
giornata, la quale a conti fatti è stata per la Francia un vero disastro, forse paragonabile alla ritirata
di Russia, come in breve accennerò.
Ieri sera alle 9 precise ci mettemmo in marcia senza essere stato distribuito il vitto alle truppe
affamate e quasi digiune dal giorno innanzi. La nostra marcia, come era stato previsto, è stata
difficoltosa non solo per la pessima via, ma anche per gli ostacoli che si prevedevano per le truppe
d'infanteria marcianti innanzi e con nottata nebbiosa e fredda.
252