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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1810<br />

1810<br />

1810<br />

1 1 gennaio gennaio. gennaio Questa mattina ad alba tutti i forti della capitale hanno annunziato con i loro tiri a salve il<br />

novello anno. Alle ore 10 ant. tutte le autorità costituite e l'alta nobiltà si sono recati a<br />

complimentare il principe Achille.<br />

7 7 gennaio gennaio. gennaio Questa mattina è stato affisso il decreto <strong>di</strong> S.M. con data del 15 del passato mese, col<br />

quale il colonnello Carascosa che si trova a guerreggiare nella Spagna, è stato promosso a<br />

maggiore generale, ed i seguenti: capitani Ruggeri, Correrai, Martinez, Forni, ed Ou<strong>di</strong>not, ed i<br />

tenenti Ferrara, Sagone ed Uscario, più il sargente maggiore Cetrangolo ed i volteggiatori de<br />

Rosa e Cappellet, sono stati nominati cavalieri delle due Sicilie.<br />

9 9 gennaio gennaio. gennaio Finalmente è arrivato Le Moniteur de Paris, con un po' <strong>di</strong> ritardo a causa delle forti<br />

nevicate in Francia e in Italia, che hanno reso <strong>di</strong>fficile il valico del Moncenisio. Le Moniteur porta la<br />

data del 18 <strong>di</strong>cembre 1809.<br />

Ho voluto riportare completamente l’atto del <strong>di</strong>vorzio, traducendo alla meglio nella nostra<br />

lingua, quasi letteralmente. “Il 15 <strong>di</strong>cembre l'arcicancelliere Cambacérès, duca <strong>di</strong> Parma, Ministro<br />

<strong>di</strong> Stato della Casa Imperiale, fu introdotto nel gabinetto ove stava l’Imperatore, Giuseppina, re<br />

Girolamo, re Luigi, re Gioacchino, le regine <strong>di</strong> Spagna, <strong>di</strong> Napoli, d’Olanda, <strong>di</strong> Westfalia, la loro<br />

madre, le principesse Paolina ed Elisa, ed il vice-re d’Italia. Napoleone pronunziò il seguente<br />

<strong>di</strong>scorso:<br />

La politica della mia monarchia, l'interesse ed il bisogno <strong>dei</strong> miei popoli, che furono sempre<br />

norma delle mie azioni, esigono che dopo <strong>di</strong> me io lasci ai figli, ere<strong>di</strong> dell'amor mio, e per i miei<br />

popoli, questo trono su cui la provvidenza mi ha collocato.<br />

Non <strong>di</strong>meno da parecchi anni ho portato invano la speranza d’aver un figlio dal mio<br />

matrimonio con l’amatissima mia consorte l’Imperatrice Giuseppina; ciò m’obbliga a sacrificare i<br />

più dolci affetti del mio cuore e non sentire che il bene dello Stato ed a volere lo scioglimento della<br />

nostra unione. Sento bisogno d’aggiungere che lungi d’aver mai avuto a lamentarmi, io non ho al<br />

contrario che a lodarmi della devozione, della tenerezza, della mia amatissima sposa.<br />

Ella abbellì per 15 anni la mia vita, tali rimembranze porterò sempre scolpite nel mio cuore.<br />

Incoronata da mia mano, voglio conservarle il grado col titolo <strong>di</strong> imperatrice, desidero sopra tutto<br />

ch’essa non dubiti mai <strong>dei</strong> miei sentimenti e chi mi abbia sempre per il suo migliore e caro amico.<br />

A questo <strong>di</strong>scorso dell’Imperatore Napoleone, Giuseppina lesse l'atto formale <strong>di</strong> separazione<br />

che per commozione interruppe <strong>di</strong>verse volte.<br />

La mattina del 16 <strong>di</strong>cembre, la commissione del Senato-Consulto, ha formulato i seguenti articoli:<br />

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