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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Seconda parte<br />

Tutta la santa giornata marciamo con la medesima lentezza e sopraggiungendoci la notte, ci<br />

accampiamo in un bosco che troviamo lungo la via. Quivi restiamo sotto le alte piante <strong>di</strong> abeti che<br />

in qualche modo formano riparo.<br />

Tosto sono accesi gran<strong>di</strong> falò <strong>di</strong> queste piante resinose, ed il mio povero cavallo è servito ad<br />

essere macellato, perché non poteva reggere più. Ho pianto come un bambino il mio povero<br />

amico, che mi aveva accompagnato e trasportato lungo le <strong>di</strong>sastrose e tristissime marce! Solo ho<br />

<strong>di</strong>vorato un pezzo <strong>di</strong> pane che avevo in serbo ed un poco <strong>di</strong> acquavite; ma <strong>di</strong> quella carne<br />

niente.... per quanto abbia insistito il cerusico maggiore De Filippi per farmi ingoiare un pezzo <strong>di</strong><br />

carne abbrustolita, tanto per darmi un pochino <strong>di</strong> forza e calore allo stomaco, è stato inutile!<br />

Durante la notte non ho chiuso occhio pensando alla triste fine del mio povero cavallo, ed al<br />

misero stato in cui sono ridotto!<br />

Tutti siamo rimasti all’intorno <strong>dei</strong> gran<strong>di</strong> fuochi, e molti <strong>di</strong> costoro sonnecchiando non hanno<br />

riveduto più il novello giorno.<br />

Oh! quante migliaia <strong>di</strong> pro<strong>di</strong> lasciarono e lasciano tuttora le loro spoglie in questo gelato suolo, i<br />

quali uscirono sani e salvi da tante aspre battaglie! ed ora finiscono la vita in questi tristissimi luoghi,<br />

tra gli spasmi della fame e della congelazione. Di simile sciagura non è stata risparmiata la Guar<strong>di</strong>a<br />

Imperiale scelta fra i più pro<strong>di</strong> militi della Francia, ed ho visto giornalmente questi veterani perire<br />

miseramente <strong>di</strong> fame e <strong>di</strong> freddo.<br />

Uno <strong>di</strong> loro vedendomi scrivere al riverbero della brace, così mi ha favellato:<br />

“Chi mai ci avrebbe profetizzato questa triste fine, che ci assottiglia spaventosamente alla giornata,<br />

quando passammo tra l'immensa gioia <strong>di</strong> tutti, il gran fiume Niemen che ci <strong>di</strong>videva dai russi!<br />

Ricordo che l'attraversammo in tre gran<strong>di</strong> ponti presso Kowno verso lo scorcio <strong>di</strong> giugno, cioè<br />

24,25, 26, oltre 400.000 uomini pieni <strong>di</strong> vita e d’ardore <strong>di</strong> battersi..... ed ora siamo ridotti a sette<br />

o otto mila uomini <strong>di</strong> tutte le armi, in sì misero stato, residuo <strong>di</strong> quella formidabile armata che uscì da<br />

Mosca!”<br />

14 14 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre Usciamo dal bivacco, mettendoci in marcia, come Dio vuole, su terreno lastricato dal<br />

ghiaccio nevoso, segnando il termometro 25 gra<strong>di</strong> sotto zero.<br />

Gli uccelli che si staccano dai tronchi su cui sono appollaiati, cadono gelati al suolo. Un silenzio<br />

<strong>di</strong> morte ci segue, che viene interrotto dallo strepitio <strong>dei</strong> passi nostri nello sgretolarsi della neve<br />

agghiacciata sotto i pie<strong>di</strong>, e da qualche cigolio <strong>di</strong> ruota.<br />

Marciamo continuamente come torme <strong>di</strong> fantasmi, sempre tra il lamento <strong>dei</strong> <strong>di</strong>sgraziati caduti sul<br />

terso suolo ghiaccioso, i quali implorano aiuto per sollevarsi, ma nessuno si muove, ed ivi<br />

muoiono.... Il cuore mi sanguina nel vedere continuamente sì triste scena.... Sono veramente sfinito;<br />

la sola mia speranza è d'essere vicino alla nostra meta che già si scorge in breve lontananza, e<br />

questo mi dà Iena nel continuare a marciare.<br />

Entriamo in Neustadt verso le ore 3 pom. e qui succede simil cosa degli altri luoghi <strong>di</strong> fermata:<br />

risse e tafferugli a chi prima deve penetrare nel villaggio, che tosto viene quasi messo a sacco in<br />

danno <strong>di</strong> quei miseri abitanti. I soldati affamati entrano magari sfondando le porte e cibandosi <strong>di</strong><br />

qualunque cosa che capita sotto i loro occhi. Tutte le povere capanne sono quasi <strong>di</strong>strutte per fare<br />

fuoco durante la permanenza; questo villaggio ha provato, come si <strong>di</strong>ce, la vera ira <strong>di</strong> Dio!<br />

Neustadt Neustadt, Neustadt , Gumbinnen Gumbinnen.<br />

Gumbinnen<br />

17 17 <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre. Insterburg Insterburg. Insterburg Alle ore 8 ant. precise abbiamo ripresa la dura e spaventevole marcia nel<br />

letto del fiume Pregel quasi in linea retta per la nostra meta che sarebbe Koenigsberg. Il fiume è<br />

completamente gelato e non presenta nessuna asperità del suolo, perciò è stata scelta dallo statomaggiore<br />

questa via, non trovandosi né alture né bassure.<br />

Oggi il cielo è tetro con aria nervosa; pare che ognuno cerca per quanto più può darsi forza e<br />

coraggio per raggiungere la prossima stazione, che sarà sollievo e ristoro al nostro misero corpo.<br />

Oh quanti che ieri parevano vali<strong>di</strong>, ora giacciono bocconi sull’agghiacciato suolo! La nostra<br />

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