Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

1809
Art. Art. 5°. 5°. I veterani della guardia saranno divisi in tante compagnie di 60 uomini in proporzione
del loro numero a totalità. Gli uffiziali e bassi uffiziali saranno ripartiti in queste compagnie secondo
il loro numero relativo, ed ogni compagnia sarà composta della maniera seguente:
1-Capitano
1- tenente in primo
1- tenente in secondo
1- sergente maggiore
4- sergenti
1- furiere
8- caporali
2- tamburri
44- veterani
Art. Art. 6°. 6°. Tutti gli uffiziali saranno presi dalla guardia. Il più graduato avrà il comando del corpo.
Art. Art. 7°. 7°. Nelle tre compagnie vi sarà un uffiziale pagatore.
Art. Art. 8°. 8°. Il consiglio d'amministrazione sarà composto coi comandanti delle compagnie.
Art. Art. 9°. 9°. 9°. I veterani della guardia terranno guarnigione e saranno specialmente incaricati della
guardia delle nostre case reali. Lo stato maggiore e lo scheletro del corpo risiederanno nella
capitale.
Art. Art. 10°. 10°. L'uniforme de’ veterani della guardia sarà un abito bleu lungo, bottonato a nove bottoni
sul petto, collo, paramaniche, fodera e passamano di color amaranto con un gallone d'argento
largo sei linee sul collo e paramaniche, con bottoni bianchi con la cifra G.N. coronata e con la
leggenda, Veterani della guardia, sotto-veste bianca colle maniche color amaranto pantalone di
panno bianco, ghette corte di panno nero, cappello appuntato con gancio d’argento.
Art. Art. Art. 11°. 11°. L’armamento sarà d’un fucile da volteggiatori colla baionetta, una sciabola d’infanteria
e la buffetteria gialla filettata di bianco, come quella della guardia.
Art. Art. 12°. 12°. I veterani saranno trattati per i viveri, ecc. come quelli della guardia.
Il Ministro della guerra e Marina è incaricato della presente esecuzione”.
Gioacchino Napoleone
30 30 aprile aprile. aprile aprile Oggi essendo giornata libera, ho voluto fare una visita al Sig. duca Leto nelle ore
pomeridiane ed ho avuto la somma fortuna di trovarlo solo. Egli, come al solito, mi ha ricevuto
benevolmente nella sua ricca stanza da studio. Venero quest’uomo forse più di mio padre per la sua
lealtà. Quando egli parla, non mi stanco mai d’ascoltarlo per i suoi saggi consigli e per la vastità
della sua intelligenza, oltre alle grandi amicizie di cui egli dispone, è sempre al corrente di tutto.
“Dunque, mio buono amico ci sono novità?” Questa fu la sua prima parola.
“No, Sig. duca, solo ho saputo che il re ora mostra il gran desiderio di formare la guardia
d'onore, avendo incominciato a nominare gli uffiziali”.
“Si, si, lo conosco; al presente non fa altro che dare a questa compagnia la stabilità ai rispettivi
uffiziali con decreti reali, e così farà in prosieguo con le altre, fino a quando con un decreto disporrà
che questo corpo prenda la forma stabile di guardia d'onore, sul tipo di quella imperiale di
Napoleone; allora questo corpo prenderà consistenza il colonnello comandante, che finora è tectus
occultusque in pectore regis, cioè è un segreto del re. Basta, vivi tranquillo, penserò io al tutto come
ti promisi; tu non farai altro che tenermi al corrente di tutto quello che potrebbe interessarti. Sappi
che io giurai a mio padre, prima che dasse l'anima a Dio di non accettare cariche di sorta alcuna né
onorifiche né remunerative, ricordando dolorosamente i fatti che seguirono dopo la sfortunata fine
della repubblica Partenopea nel giugno 1797”.
“Sig. duca, ma ditemi qualche cosa di quello che successe in quell'epoca nella capitale”.
“Ferdinando IV di Borbone aveva le parvenze di un buon uomo, ma era in vero tristo arnese;
abbenchè avesse avuto come precettori i più chiari uomini dell'epoca per virtù e sapienza, fu
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