Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Terza parte
Alle 11 ant. siamo di ritorno; al circolo militare tutti sono edotti della nuova guerra contro l'Austria,
i più afflitti sono i coscritti. Nel pomeriggio è arrivato il Monitore delle due Sicilie, facendo
conoscere essere autorizzato a smentire tutte le fandonie divulgatesi intorno alla prossima guerra, le
quali si erano propagate per il fatto che alcuni reggimenti andavano verso i confini del Regno; e
smentisce qualunque ordine del giorno impartito ai comandanti dell’armata. Questa notizia ha fatto
meraviglia più a me che agli altri, conoscendo i fatti antecedenti.
Il Monitore, sotto il titolo di grandi avvenimenti, segna la fuga di Napoleone dall'isola d'Elba.
Nella giornata d'oggi sono passati parecchi reggimenti d'infanteria diretti per gli Abruzzi. Alla
capitale domani comincerà a funzionare la guardia civica di sicurezza unita alla gendarmeria.
Il mio sotto-tenente Chiurlice Giovanni il giorno 23 febbraio ultimo chiese le dimissioni, essendo
egli impossibilitato al servizio nel reggimento, avendo perduto nella campagna di Russia del 1812
parecchie falangi di piedi e mani perciò gli è stato accordato il congedo definitivo dal 12 corrente
mese. Egli domani si trasferirà nella capitale onde ritirarsi al suo paese natio.
14 14 marzo marzo. marzo Le notizie venute dalla capitale portano un tale caos, che non se ne capisce nulla. Chi
vuole Napoleone battuto e prigioniero, chi lo dice entrato vittorioso in Parigi. Tutti, secondo me,
sono parti di fantasia che ognuno si sbizzarrisce a metter fuori secondo il suo modo di vedere.
Al circolo militare il maggiore Russo, reduce dalla capitale, ha detto che le truppe continuano a
partire dandosi le debite distanze, onde essere più facile il vettovagliamento. Ha detto pure essere
la guardia civica già in attività, e che di detta guardia s’è formato uno squadrone a cavallo con
l'uniforme degli ussari della guardia a cui verrà accordata esenzione per quattro anni dal servizio di
milizia attiva nell'armata.
Ora i nostri coscritti sono stati incorporati nelle manovre a cavallo nelle proprie compagnie e
obbligati a prendere parte nei rispettivi squadroni alle esercitazioni militari. Costoro, a dire la verità,
fanno compassione, non sapendo ancora montare in arcione e mantenersi saldamente in sella.
Nella serata al circolo militare ho saputo che Marghella è stato nominato con data d'oggi
Ministro della Polizia, ed il generale Rossarol Comandante della piazza della capitale. Oggi è
passato il gran parco d'artiglieria che fa rotta per via Terracina- Roma diretto per Ancona.
17 17 marzo marzo. marzo Oggi non vi sono state esercitazioni nella mattinata, avendo avuto ordine di tenere pronti
e sellati i cavalli per il passaggio del re.
Alle ore 12 è tornato un nostro brigadiere spedito ieri sera alla capitale, che ha fatto conoscere
al colonnello l'arrivo del re, e dal dispaccio portato S.M. sarebbe partito dalla capitale ad un'ora
dopo mezzogiorno. La truppa ha fatto il suo bravo rancio alle ore 12 precise; noi desineremo dopo
il passaggio del re.
Verso l'1 pom. si era già pronti, le trombette hanno dato il segnale a cavallo all’1.30, e siamo
andati a schierarci sulla strada Napoli-Aversa.
S.M. è arrivato alle 2.20 con vettura di viaggio tirata da otto cavalli e seguita da altre tre vetture
a sei cavalli ciascuna. Al suo arrivo le trombette hanno dato il rituale segnale, e le carrozze si sono
messe al passo attraversando le nostre file; il re salutava a destra e a manca come usa fare
gentilmente sempre, e poscia le vetture hanno ripresa la loro andatura al trotto.
Nel corso della serata al circolo militare il discorso si è raggirato sul viaggio del re che va per gli
Abruzzi. Il maggiore Celentano ha detto che nella vettura reale vi era il generale d'Ambrosio, nella
seconda vi avevano preso posto i ministri Gallo, Zurlo e Agar, nella terza il cameriere del re e due
uffiziali d'ordinanza.
Dalla capitale è venuta la seguente notizia: Essendo fuori di Napoli i ministri titolari, la cartiera
dell'interno è stata affidata provvisoriamente a Luigi Macedonio, quella degli affari esteri al duca
Carignano. Oggi è passata altra truppa con rotta per gli Abruzzi.
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