Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Terza parte
Col Sig. Paolo, prima di pranzo, abbiamo parlato un pochino della politica attuale, che lui vede
relativamente bene, salvo casi imprevisti; il re a ogni modo (aggiunse), è premunito in tutto. Poscia
ha voluto tenermi parola della sua carriera e come si trovò a venire in Napoli; notizie che cerco
riassumere in poche parole.
Egli nacque il 2 febbraio 1766 nella piccola città di Melun, capoluogo di prefettura e sede del
tribunale, di 7.000 abitanti, cittadina posta sulla Senna, molto industriosa in manifatture ed in
derrate alimentari, come vini, formaggi, ecc. Melun dista da Parigi dodici leghe e si può andare
tanto con la Senna navigabile, che con la rotabile che la fiancheggia.
Nel 1782, il padre lo condusse a Parigi collocandolo presso un suo cognato avvocato, fratello
della moglie, onde proseguire gli studi. Infatti studiò legge, ma quando stava per laurearsi
scoppiarono i moti rivoluzionari del 1789 e dovette con lo zio Antonio Duclos riparare subito nella
loro città nativa, dove ambidue esercitarono l'avvocatura.
Siccome in quell'epoca imperversava la costrizione forzata, si recò in Parigi e ottenne un posto
nel ministero della guerra, e poscia nel 1794 si sposò a sua cugina Giulia Duclos, figlia di suo zio
Antonio, l'avvocato.
Nel novembre del 1807 venne in Napoli col grado di segretario al ministero della guerra e
marina, e dopo due anni fu promosso a segretario capo.
Poco dopo è venuta Amalia, annunziandoci essere pronto il pranzo, che è stato squisitamente
servito in vasi d'argento, di cristallo e porcellana.
Dopo pranzo la conversazione si è raggirata sul nostro futuro matrimonio, che avrà luogo nel
prossimo anno con data da stabilirsi in prosieguo.
L’oriuolo attaccato al muro segna le 3.30 pom. ed ho dovuto subito licenziarmi, dopo aver
baciato tanto a lei che alla madre la mano, e stretta affettuosamente quella del padre.
Questa sera si farà gran ballo negli appartamenti della regina, ove interverrà la principessa di
Galles. La famiglia del Sig. Langent essendo stata invitata interverrà pure, come nelle passate feste.
Per ordine del colonnello d’ora innanzi il nostro soldo ci sarà versato puntualmente ogni primo
del mese e non, come per lo passato, il 2 o il 3 per comodità dell’uffiziale pagatore.
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braio. braio Questa mattina il colonnello è rimasto per tutto il tempo delle nostre esercitazioni al
campo; anche i coscritti vengono tutti i giorni ad esercitarsi tanto a piedi, che a cavallo.
Nel pomeriggio ho scritto tre lettere, una a mio padre, un'altra a mio fratello Antonio a Lecce, e
la terza alla mia Amalia.
Chi mai l'avrebbe pensato che tanto le mie amicizie, che i miei amori si sarebbero sempre svolti
tra francesi, e per conclusione dell'opera sposare una bella donnina di puro sangue parigino!
Certamente questo matrimonio con madamigella Amalia mi sarà di sicuro e valido appoggio per la
mia carriera.
4 4 marzo marzo. marzo Verso mezzogiorno sono stato chiamato dal colonnello, il quale mi ha fatto noto che mi
aveva concesso dietro mia istanza motivata otto giorni di congedo da passare alla capitale, onde
sbrigare gli affari personali, soggiungendomi di poter usufruire di detta licenza dalla mattina del 5
fino alla mattina del 13 corrente.
5 5 5 marzo marzo. marzo Questa mattina sono arrivato alle ore 9 ant. alla capitale e subito mi son recato dalla mia
Amalia.
La cameriera mi ha spalancato l'uscio facendomi entrare nel salone. Tanto madama Giulia che
sua figlia erano in pensiero perché ieri sera non fui da loro. Ho fatto lor conoscere l'ultima
disposizione del nostro colonnello, dalla quale non potevo esimermi. Madama mi ha detto che suo
marito rincaserà tardi a causa di grossi affari da trattare al ministero della guerra e marina col
ministro Macdonald. Poscia le ho fatto noto di aver ricevuto la lettera del Sig. Paolo prima che fossi
stato chiamato dal colonnello.
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