Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Terza parte
24 24 24 maggio. maggio. Roma Roma. Roma Roma Oggi per noi è stata giornata di riposo, e nel medesimo tempo abbiamo potuto
godere con nostro comodo il felice ritorno trionfale di Pio VII.
Ora certamente sarebbe noioso se volessi notare minutamente quello che si è operato per
onorare degnamente Sua Santità nella propria sede; perciò ho cercato limitarmi alle cose principali.
Da punta d'alba tutte le campane hanno suonato continuamente a festa fino alla sera, ricordando
alla popolazione il felice ritorno del Pontefice. Il Papa col suo immenso corteo è giunto alle 11 ant. a
Porta del Popolo. Io e diversi colleghi, attraversando vie interne, siamo sbucati alle 9.30 nella
spaziosa Piazza del Popolo, assiepata dalla gran calca di gente, e a furia di lavoro di gomiti e
spinte, abbiamo potuto conquistare un buon posto.
All’intorno della piazza vi sono disposte delle belle gallerie e palchetti in legno tra i quali
primeggia quello della real famiglia di Spagna, e all'ingresso del Corso vi è eretto un grande arco
trionfale di cartapesta con iscrizioni. Lungo il centro della piazza, dall'arco della porta d'ingresso
all'imbocco del Corso, vi è piazzata la milizia cittadina in due righe, che tengono con gran stento
aperta la via per cui deve transitare il corteo.
Il Corso presentava un vago aspetto: da tutte le finestre e balconi sono appesi arazzi, tappeti,
seriche coperte e stendardi papali, che formano nell’assieme un gran colpo d'occhio.
In piazza Colonna vi è anche un arco trionfale con grandi iscrizioni, e similmente in piazza S.
Marco, Monte-Cavallo e S. Pietro, la quale è addobbata sontuosamente, come pure tutte le vie per
dove transiterà il corteo papale per rendersi al Vaticano.
Alle 10 ant. il cupo rombo del cannone si è fatto udire quale annunzio del prossimo arrivo del
Pontefice; un orgasmo ha invaso tutti con un movimento ondeggiante in quella fiumana di gente,
che si pigiano e urtano a vicenda per meglio osservare.
Il rombo del cannone continua a salutare da Castel S. Angelo a brevi intervalli, e le campane
hanno acquistata maggior lena con il loro frastuono indiavolato. Verso le 10.20 giungono tre
squadroni della cavalleria leggiera napolitana, che precede il corteo. I due primi hanno preso il
posto della milizia cittadina, la quale è andata piazzandosi mano mano in due file lungo il Corso,
presso altre milizie d'infanteria; il terzo squadrone rimasto in testa al corpo, continua a marciare in
colonna per quattro, infilando il Corso con meta a S. Pietro. Poscia viene il clero che sostava fuori
porta, indi verso le 11.20, giunge il corteo papale, formato da circa una trentina di carrozze, tra le
quali torreggiano parecchi alti carrozzoni dorati ed altri filettati in oro con vaghe miniature agli
sportelli.
Nella prima vi è il Papa e nelle altre i cardinali e così via via il rimanente del seguito. Dal
carrozzone papale sono stati subito staccati i 6 cavalli, e sono subentrati al tiro una settantina di
uomini in nero vestiti, dopo vengono gli altri carrozzoni con i cardinali indi tutta la rimanenza di
diverse forme e specie. Chiudono il corteo uno squadrone di cavalleria austriaca ed una grossa
scorta d'infanteria napolitana. Dopo questo numeroso convoglio di svariati veicoli, di soldati a
cavallo, a piedi e di frati, vengono una gran quantità di gente dei paesi vicini che formano un
codazzo lunghissimo.
L'entrata trionfale del Pontefice in città ha destato in tutti gran meraviglia; le vie per dove è
transitato il corteo erano pavesate riccamente e una immensa folla di gente si era assiepata d'ambo
i lati lungo il passaggio.
Mi è stato riferito che nel corso della giornata in Vaticano c'è stato un gran ricevimento, ed il
Papa ha accolto benignamente tutte quelle notabilità che hanno creduto loro dovere di andare a
congratularsi del suo felice ritorno. La città è zeppa di gente venuta di fuori dal giorno innanzi e
nella mattinata, ed in diversi punti si rende difficile la circolazione. Questa sera vi è stata
illuminazione a spese della cittadinanza per il Corso, piazza S. Marco, largo Monte-Cavallo col
Quirinale. Piazza S. Pietro è stata vagamente illuminata presentando un magnifico colpo d'occhio.
E così chiudo la presente giornata con un motto del duca Leto: “Il mondo è una ruota: chi sale, chi
scende e chi va in fondo.........”
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