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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Seconda parte<br />

Durante la notte per scacciare gran freddo, abbiamo <strong>di</strong>strutto per ardere quasi tutti i <strong>di</strong>visori <strong>di</strong><br />

legno, affumigandoci come prosciutti. Fra questi gran<strong>di</strong> trapazzi e stenti, la mia salute è passabile,<br />

né il piede mi dà gravi molestie, il cavallo poi lo vedo in pericolo, è <strong>di</strong>magrito orribilmente, quasi la<br />

maggior parte delle nostre guar<strong>di</strong>e ne sono prive.<br />

12 12 <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre. Zyzimory. Zyzimory. Durante la notte fortunatamente non siamo stati molestati dai cosacchi;<br />

anche loro restano decimati dal terribile freddo e son sicuro che anch'essi hanno dovuto andare in<br />

cerca <strong>di</strong> ricovero, non essendo per nulla numerosi.<br />

Verso le ore 8 ant. usciamo da questo infelice villaggio quasi <strong>di</strong>strutto, molti sofferenti si fanno<br />

coraggio per trascinarsi fino alla prossima stazione, che sarebbe Kowno, città sicura e <strong>di</strong><br />

rifornimento.<br />

La via che battiamo rimane dopo qualche ora seminata <strong>di</strong> cadaveri e moribon<strong>di</strong>. Sanguina il<br />

cuore vedere quest’infelici che non potendosi trascinare oltre, cercano sedersi sul terso suolo<br />

agghiacciato, con viso enfiato ed imbambolato, guardando stupidamente il nostro cammino. Io<br />

tremo al vedere questi poveri <strong>di</strong>sgraziati abbandonati a se stessi!...<br />

Penso tra me che simil sorte non mi può mancare da un momento all'altro, e questa triste idea mi<br />

martoria il cervello continuamente. Il non pensarci è cosa vana, se veggo continuamente cadere<br />

tanti bravi che qualche ora prima ho visto darsi coraggio nella marcia, ed ora non sono più fra<br />

noi!... Si, cerco darmi coraggio, e fin a quando la mia povera fibra resisterà a questa dura prova?<br />

Presso <strong>di</strong> me è il tenente del 2° cacciatori italiano, il quale ieri mi presentò il cerusico maggiore <strong>di</strong><br />

Milano, Sig. De Filippi, che prese alloggio con noi nella notte passata, uomo abbastanza vigoroso<br />

<strong>di</strong> persona, ma molto fiaccato, ed appena si regge su d’un bastone. Finalmente, dopo una lunga e<br />

faticosa marcia, spossati e morenti <strong>di</strong> fame e stanchezza, siamo giunti in Kowno, città da me<br />

antecedentemente conosciuta.<br />

Qui troviamo riuniti tutti gli avanzi dell'intera Grande Armata e <strong>di</strong> ogni singolo corpo. Tutti<br />

cercano <strong>di</strong> trovare vitto ed alloggio; Kowno è città <strong>di</strong> rifornimenti al pari <strong>di</strong> Wilna, che l'imperatore<br />

sapientemente aveva con gran<strong>di</strong> sacrifizi riuniti. Tosto viene dato principio alle <strong>di</strong>stribuzioni, ma ne è<br />

avvenuta una tale confusione, che a me riesce <strong>di</strong>fficile poterne fare la minima descrizione. Basta<br />

<strong>di</strong>re che subito fu dato il sacco a tutto: cominciando dai depositi <strong>di</strong> vestiari e delle farine, alle botti<br />

<strong>di</strong> ruhm e d'acquavite, che vennero sfondate dalla insana ingor<strong>di</strong>gia, ed ho visto <strong>dei</strong> rigagnoli <strong>di</strong><br />

questo prezioso liquore, tanto necessario in questa glaciale zona, spargersi per le vie.<br />

Tutti questi militi, privi da molto tempo <strong>di</strong> questa generosa bevanda, credendo <strong>di</strong> scacciare il<br />

freddo, e senza cibo nello stomaco, si sono dati a bere smodatamente, tanto da restarne fra<strong>di</strong>ci<br />

ubriachi, addormentandosi sulle pubbliche vie, oltre ad un buon migliaio. Essi sono passati<br />

dall'ubriachezza al sonno, e dal sonno alla repentina morte; ma a questa han contribuito anche gli<br />

estenuanti <strong>di</strong>giuni e la gran stanchezza, da cui erano oppressi.<br />

S.M. Gioacchino, alla vista <strong>di</strong> questo immane sfacelo, ha fatto tosto battere la generale dal<br />

reggimento d'artiglieria, da poco qui venuto da Koenïgsberg per congiungersi ai residui della<br />

Grande Armata.<br />

La generale è stata battuta allo scopo <strong>di</strong> far conoscere ad ogni milite <strong>di</strong> recarsi al posto<br />

assegnato al suo corpo in cui fa parte il proprio reggimento, per essere chiamati all'appello onde<br />

conoscersi l'attuale effettivo numerico.<br />

Ora devo constatare che da Wilna a Kowno abbiamo avuto, fra morti e prigionieri o sperduti il<br />

numero <strong>di</strong> 23 uomini.<br />

All'uscita da Wilna eravamo, fra uffizialità e militi, uomini 177-23 = 154; e se an<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> questo<br />

bel passo fra breve faremo tabula rasa.<br />

Dei Veliti a cavallo, all'uscita da Wilna non hanno risposto all'appello uomini ......... 29<br />

e da Wilna a Kowno uomini ............................................................................. ..25<br />

Totale Totale 54<br />

Ora possiamo riepilogare in uno lo stato <strong>dei</strong> Veliti a cavallo:<br />

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