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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1814<br />

<strong>di</strong>visò <strong>di</strong> passare questo reggimento al Pepe come uomo energico e napolitano, ed al Macdonald<br />

l’8°.<br />

Il generale francese Barbou dovette rinchiudersi in fretta e furia nella cittadella, con più su ho<br />

detto, e mancò il tempo per vettovagliarla; perciò visto <strong>di</strong>fettare i viveri, il giorno 13 corrente<br />

cominciò a tirare sugli asse<strong>di</strong>anti, i quali, piazzati in buone posizioni presso il castello <strong>dei</strong><br />

Cappuccini, risposero alle offese, che durarono d'ambo le parti tutta la notte. La mattina del 14,<br />

vista l'impossibilità della resistenza issò la ban<strong>di</strong>era bianca, e nella medesima giornata venne<br />

ceduta la cittadella, col patto che tutto il presi<strong>di</strong>o uscisse con gli onori militari, e si potesse ritirare<br />

per la via dell'alta Italia. Il presi<strong>di</strong>o, con più innanzi <strong>di</strong>ssi, era formato <strong>di</strong> oltre 1.500 uomini<br />

d'infanteria, composto <strong>di</strong> due battaglioni: uno del 53° reggimento <strong>di</strong> linea francese, e l'altro del 4°<br />

reggimento infanteria italiano.<br />

Tutte queste notizie ho cercato <strong>di</strong> or<strong>di</strong>narle alla meglio, tanto perché possano servire quale lume<br />

nelle prossime operazioni, giacché si presenta una nuova campagna....<br />

E con ciò an<strong>di</strong>amo a dormire.<br />

19 19 febbraio. febbraio. Nel corso della giornata ci è stata comunicata la seguente <strong>di</strong>sposizione:<br />

“Tutta l’uffizialità sbarcata il quin<strong>di</strong>ci corrente in Ancona, reduci dai campi della Germania, si<br />

renderanno in Napoli con se<strong>di</strong>a <strong>di</strong> posta, estendendosi questo beneficio anche alle guar<strong>di</strong>e d'onore<br />

e ai veliti a cavallo; resteranno in città o allo spedale gl’impossibilitati al viaggio.<br />

Gli uffiziali nuovi venuti resteranno sulla piazza d'Ancona, per essere incorporati nei reggimenti<br />

assegnati. I semplici militi raggiungeranno la città <strong>di</strong> Pesaro insieme ai <strong>di</strong>staccamenti che vanno per<br />

quella via. Tutti, uffiziali, bassi uffiziali e militi in<strong>di</strong>stintamente godranno il beneficio del soldo dal<br />

primo corrente mese, con le dovute indennità”.<br />

Tenente generale d’Ambrosio<br />

Pesaro, li 16 febbraio 1814<br />

Il comandante della piazza Macdonald<br />

Ancona, li 18-1814<br />

Questa mattina, <strong>di</strong>scorrendo col collega dell’8° infanteria, mi <strong>di</strong>ceva che S.M., verso la seconda<br />

decade <strong>di</strong> gennaio nominava con decreto reale il tenente generale Paolo Lavauguyon quale<br />

comandante supremo degli Stati Romani, ed il 18 detto giunse in Roma ricevuto festosamente; e che<br />

il 19 del medesimo emanò alle popolazioni un suo proclama, come parla l'ultimo Monitore<br />

napolitano qui venuto, che domani mi farà leggere.<br />

21 21 febbraio. febbraio. Alle ore 6 ant. siamo usciti dalla nostra <strong>di</strong>mora attraversando le vie della città in piena<br />

salita fino all'uscita. Il nostro drappello tra uffiziali, bassi uffiziali e militi siamo 19 uomini, al<br />

comando del capitano Cirelli.<br />

Innanzi ad una stamberga ad uso <strong>di</strong> locanda, troviamo piazzate tre vetture che ci dovranno<br />

trasportare fino a Roma. Nell'interno della prima, abbiamo preso posto: il capitano Cirelli e Della<br />

Verga <strong>di</strong> fronte ai cavalli; <strong>di</strong> spalle il tenente Insabato ed io. Innanzi, sotto il mezzo mantice, si sono<br />

piazzate due ex guar<strong>di</strong>e d'onore. Nell'interno della seconda, i due sotto-tenenti Tocco e Risi e due<br />

marescialli d’alloggio, e due militi fuori. Nella terza, due marescialli e tre briga<strong>di</strong>eri, e due militi<br />

fuori.<br />

Questo viaggio che noi abbiamo intrapreso, Ancona-Loreto-Foligno-Roma, quantunque a<br />

Colfiorito si valichi l'Appennino, è sempre migliore <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Firenze per Siena. Può <strong>di</strong>rsi lo stesso<br />

dell'altro, che da Firenze va a Roma, come ebbi a tener parola nel giugno 1812.<br />

Alle 7 ant. le vetture si sono messe in moto tra lo schioccare delle fruste <strong>dei</strong> vetturini per la volta<br />

<strong>di</strong> Loreto. Attraversiamo delle campagne, alquanto collinose, che rendono la strada un poco<br />

incomoda, massimamente per la salita alla città <strong>di</strong> Loreto, lontana da Ancona 15 miglia, pari a<br />

chilometri 27,765 che abbiamo percorso in ore 3.10. Qui il capitano ha or<strong>di</strong>nato una breve fermata<br />

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