Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Alla mensa ha preso parte anche il colonnello; ed il maggiore Celentano con un assestato
discorso ha brindato in suo onore; a cui egli ha risposto con sentite e vibrate parole di
ringraziamento.
Essendo giornata festiva e soleggiata, quasi tutti gli uffiziali non di servizio si son recati alla
capitale per far ritorno questa sera o al più domani mattina presto.
13 13 febbraio febbraio. febbraio febbraio Questa mattina ci sono state esercitazioni militari al nostro piccolo campo, alla
presenza del colonnello.
Ieri al giorno con vettura privata in compagnia dei colleghi Cirelli e Ragani ci trasferimmo alla
capitale, facendo ritorno qui alle 6 di questa mattina.
Appena fui alla capitale, mi recai al palazzo Leto, e non trovando il duca in casa, mi diressi al
secondo piano in casa del Sig. Langent, ove fui accolto festosamente. Madama Giulia si dispiacque
che suo marito da poco era uscito per affari del suo delicato uffizio. Il tempo volò tanto presto, che
al rincasare del Sig. Paolo erano già le 10 pom., e dopo poco mi licenziai.
Il giorno 10 corrente giunsero dalla grande armata uomini 29 e dalla Spagna appena 2, quasi
tutti laceri.
Ora tutti i teatri sono aperti fin dal secondo giorno di quaresima. Al S. Carlo questa sera avrà
luogo un gran ballo; sapremo come riuscirà. Ricominciano i grandi balli privati. Sabato a sera vi fu
gran ballo dato dalla colonia inglese in onore del principessa di Galles; v’intervenne il re con la
corte e riuscì animatissimo.
Giovedì sera, 16 corrente, vi sarà un gran ballo dato dal comandante della piazza di Napoli,
principe Pignatelli Cerchiara, ed un altro ne darà sabato prossimo con grande sfarzo la principessa
di Galles, come addio alla bella Napoli, e poi si dice che voglia partire alla volta di Roma.
14 14 febbraio febbraio. febbraio Col collega Vittorio Cirelli siamo sempre insieme; egli è un valentissimo istruttore, molto
accurato ed ora impartisce istruzione camerale di lancia ai sotto-tenenti, marescialli, brigadieri e a
qualche semplice, già istruttore, tanto nella parte teorica che nella pratica; poscia questi alla lor
volta istruiranno i soldati nel maneggio dell'arma.
Oggi, essendo stata giornata piovosa, ho voluto assistere ad una di queste lezioni teoricopratiche.
Egli, scorgendo parecchi capitani venuti ad ascoltarlo, ha voluto riepilogare da principio
la lezione, dicendo: “La lancia, miei cari Signori, come vi dissi, è la regina delle armi a cavallo,
tanto d'offesa che di difesa, perché oltre alla sua lunghezza è relativamente molto leggiera. Essa,
come vedete, si compone di un'asta, d'una lamiera d'acciaio alla punta del calcio, più d'una
banderuola o fiamma. Ma pur molto semplice, quest'arma consta di nove cose diverse: 1° la lama,
2° il colletto, 3° il manico della lama, 4° l'asta, 5° le brache del manico, 6° le viti che tengono la
bandieruola, 7° la bandieruola o fiamma, 8° il fondello dell'asta di ferro, 9° le brache del fondello
e le sue viti”.
Poco dopo è venuto il mio furiere ed ho dovuto essere per ragioni di servizio con lui.
15 15 febbraio febbraio. febbraio Alle reiterate richieste fatte dal Papa, per la restituzione della Marca d’Ancona, il re
rispose sempre col maggior rinforzo di truppe. Ora pare che tra Roma e Napoli non regni più il
buon vicinato; il commercio ne viene ostacolato in tutti i modi. Al corriere di Napoli vennero tolte le
valigie, e il re ciò saputo, ha inviato delle truppe ai confini di Sora e di S. Germano onde
accantonarsi in quei luoghi.
Questa mattina è passato da qui il 4° reggimento di linea col colonnello Scudieri, composto di
due battaglioni, dirigendosi alla volta di Sora.
Ora il nostro colonnello ha ordinato che tanto la posta che tutti i dispacci e ordini che possano
essere spediti al nostro reggimento dalla capitale, vengano rilevati giornalmente da un brigadiere,
e così non ci saranno dispersioni ed incagli. Quest'ordine funziona già da questa mattina, ed io ho
ricevuto una lettera da mio padre, il quale è rimasto dispiaciutissimo di non essere io andato in
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