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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Il Sig. Paolo, nel corso della serata, mi ha fatto conoscere che è stato mandato a Gaeta il<br />

generale d'Ambrosio quale parlamentario, allo scopo <strong>di</strong> persuadere il comandante Regani a<br />

cedere la piazza forte a re Fer<strong>di</strong>nando.<br />

13 13 giugno giugno. giugno giugno Ieri fissai una se<strong>di</strong>a <strong>di</strong> posta per recarmi in Salerno, e questa mattina alle 5 ant. son<br />

partito dal largo <strong>di</strong> Castelnuovo. La mia presenza era necessaria per essere in contatto con i miei<br />

superiori, come mi aveva consigliato il generale Guglielmo Pepe.<br />

In Salerno ho trovato quasi tutta l'uffizialità al suo posto, ma <strong>di</strong> soldati ne son rimasti pochissimi,<br />

massimamente dopo la partenza degli esteri che facevano parte della nostra armata.<br />

Recatomi al burò del comandante per ritirare il mezzo soldo del mese <strong>di</strong> maggio a noi concesso,<br />

ho visto il generale De Gennaro e tosto mi son presentato a lui, che subito mi ha riconosciuto<br />

facendomi varie domande sulla passata campagna, ed avendo saputo da me aver io militato sotto<br />

gli or<strong>di</strong>ni del generale Guglielmo Pepe durante quasi tutto il periodo della guerra: “Bravo”, ha<br />

soggiunto il generale, “quest'incontro per me è una fortuna, poiché tu mi farai la cortesia <strong>di</strong><br />

consegnare questo plico nelle mani del generale Pepe appena ritornerai nella capitale”.<br />

Fortunatamente, nell'ora che sono uscito dal comando, ho trovato una vettura da viaggio che si<br />

accingeva a partire per Napoli, sulla quale ho preso posto raggiungendo la capitale prima che<br />

incominciasse ad annottare.<br />

Ho cercato prima ristorarmi con un pochino <strong>di</strong> cibo, in fretta e furia, e poscia ho fatto rotta<br />

all’abitazione del generale Guglielmo Pepe, che sfortunatamente non era in casa, e con passo<br />

celere mi son <strong>di</strong>retto all’abitazione del Sig. Paolo.<br />

14 14 giugno giugno. giugno Verso le 7 ant. mi son recato <strong>di</strong> bel nuovo verso la <strong>di</strong>mora del generale Guglielmo Pepe,<br />

e lungo la via ho visto che ancora fervono i preparativi per ricevere degnamente il re Fer<strong>di</strong>nando.<br />

Fortunatamente il generale era in casa, e tosto sono stato ammesso alla sua presenza,<br />

consegnandogli il plico portato da Salerno.<br />

Egli, dopo aver dato una fuggevole scorsa, rivolgendosi dalla mia parte mi ha detto: “Che cosa<br />

si fa <strong>di</strong> bello in Salerno?”<br />

“Sig. generale, quasi tutta l'uffizialità si trova sul posto, ma i soldati si sono quasi tutti squagliati”.<br />

“<strong>Capitano</strong>, cioè era da supporsi dopo quella precipitosa, <strong>di</strong>sgraziata ritirata, piena <strong>di</strong> errori,<br />

confusioni e <strong>di</strong> ribalderie commesse dai soldati ed anche da qualche uffiziale superiore: che cosa si<br />

poteva pretendere <strong>di</strong> più dalla nostra armata? Da pochi anni formata, con pochi elementi buoni,<br />

con la <strong>di</strong>sciplina trasandata quasi completamente! Per potersi reggere aveva bisogno in principio<br />

d'una vittoria, che non si ottenne per mancanza <strong>di</strong> numero e capacità; i soldati si sconfidarono e<br />

mano mano si sbandarono”.<br />

“Sig. Generale, nel pomeriggio del 7 corrente foste con gli altri generali al ricevimento reale<br />

nella Favorita <strong>di</strong> Portici?”<br />

“Si, perché re Fer<strong>di</strong>nando aveva permesso a citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> tutte le classi civili <strong>di</strong> poterlo<br />

complimentare, uniti ai generali venuti dalla Sicilia. Noi poi dello sciolto esercito napolitano ci<br />

siamo andati <strong>di</strong>etro invito personale fatto a ciascun <strong>di</strong> noi. Il re, in apparenza, si è mostrato cortese<br />

con tutti senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> sorta, tanto con i suoi venuti dall'isola che con noi; però non bisogna<br />

fidarsi <strong>di</strong> tanta bonarietà, conoscendosi molto bene chi egli fu per il passato!”<br />

15 15 giugno giugno. giugno Fervono ancora i preparativi per il ricevimento del re Fer<strong>di</strong>nando, ed anche sulla strada<br />

Napoli-Portici si vanno terminando mano mano gli archi trionfali.<br />

La famiglia Langent spera nella clemenza del re Fer<strong>di</strong>nando, così anche tutti gli impiegati<br />

francesi, già da tempo naturalizzati regnicoli, <strong>di</strong> essere riconfirmati nel loro ufficio. Viceversa poi il<br />

duca Leto è del parere che saranno <strong>di</strong>spensati tanto dalle cariche che dagli impieghi, non essendosi<br />

fatta considerazione alcuna nel trattato <strong>di</strong> Casalanza.<br />

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