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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1811<br />

25 25 febbraio febbraio. febbraio La gran<strong>di</strong>osa festa da ballo in maschera, data ieri sera dal duca d’Angri, riuscì<br />

oltremodo bella, con l’intervento <strong>dei</strong> sovrani. Le L.L.M.M. si mossero dalla reggia alle ore 11 pom. in<br />

maschera ed in carrozze chiuse. Mi è stato detto che vi furono svariatissimi balli e fra questi <strong>di</strong>verse<br />

quadriglie, le quali rappresentavano parecchie nazioni nei loro costumi nazionali. Ai reali piacque<br />

molto questa novità, oltre la mezzanotte venne servita una splen<strong>di</strong>da cena nei piani superiori.<br />

26 26 febbraio febbraio. febbraio Oggi ultimo giorno <strong>di</strong> carnevale. Ieri sera lunedì ebbe luogo la gran<strong>di</strong>osa festa da<br />

ballo data nella reggia. Questa è la seconda che si dà alla Corte durante il corso del carnevale;<br />

per me è la prima che ho il piacere d’osservare a palazzo.<br />

Ieri sera i cortili della reggia erano pieni <strong>di</strong> elegantissime carrozze, con servitorame<br />

sfarzosamente vestito in ricche livree, mezza compagnia <strong>dei</strong> veliti prestava servizio nell’entrate,<br />

uscite e cortili; più 20 guar<strong>di</strong>e d’onore nell’alta uniforme schierate appiè dello scalone in due ali<br />

facendo onore agli invitati. Il gran scalone, opera del Fontana, coperto <strong>di</strong> preziosi tappeti e<br />

splen<strong>di</strong>damente illuminato faceva un gran colpo d’occhio. Tutti gli invitati in grande etichetta, e i<br />

gran<strong>di</strong> uffiziali della Corona nelle loro gran<strong>di</strong> uniformi. Tanto le dame francesi che le napolitane<br />

avevano colta quest’occasione per far maggoiormente mostra delle più sfolgoranti toilette da ballo,<br />

che prima non avevano avuto campo <strong>di</strong> mostrare nei balli finora quasi tutti in maschera.<br />

La festa ebbe principio verso le ore 9.30 ed era popolatissima alle ore 11 pom., tanto che si<br />

circolava con stento. I gran<strong>di</strong> saloni erano illuminati a giorno dagl’immensi candelabri <strong>di</strong> cristalli, i <strong>di</strong><br />

cui lumi erano le migliaia <strong>di</strong> volte riflessi negl’immensi specchi <strong>di</strong> cristalli, le cui dorature<br />

innondavano una luce dorata che si rinfrangeva sugli uniformi a ricami d’oro, sui <strong>di</strong>amanti e gemme<br />

d’ogni sorta, facendo, risaltare la bellezza delle preziose stoffe <strong>di</strong> cui erano adorne dame e<br />

cavalieri e dando a quella folla continuamente agitata un aspetto incantevole e fantastico.<br />

I fiori più rari che il clima <strong>di</strong> Napoli produce, erano profusamente messi a gran<strong>di</strong> festoni, e<br />

riempivano <strong>di</strong> grato profumo l’ambiente. Le musiche nascoste agli occhi degli ospiti reali suonavano<br />

dolcemente tanto da non dare fasti<strong>di</strong>o.<br />

Le nostre guar<strong>di</strong>e erano state piazzate due per porta e tutta l’intera compagnia era in servizio,<br />

alternandosi la metà degli uomini ogni due ore.<br />

La nobiltà napolitana non ricordava una festa alla reggia così splen<strong>di</strong>da e ricca. Dalle immense<br />

sale la festa si prolungava fino sul gran terrazzo, dove sono i giar<strong>di</strong>ni pensili che guardano il mare.<br />

La notte è stata placida, con un cielo stellato che ha voluto concorrere al brio.<br />

Io gironzando per le sale impartiva or<strong>di</strong>ni ai miei uomini; mi credevo essere veramente nel<br />

mondo delle fate!<br />

Il ballo ebbe principio nel gran salone con la gran<strong>di</strong>osa quadriglia in maschera, detta delle<br />

nazioni, che venne eseguita come al palazzo d’Angri. Le nazioni rappresentate erano: la francese,<br />

la napolitana, la russa, la svizzera, la tedesca, la spagnuola; i costumi erano adattati secondo la<br />

nazione che rappresentavano, con molta eleganza.<br />

Questa quadriglia si è rappresenata in maschera per espresso desiderio del re, e dopo finita,<br />

tutti si smascherarono e molti andarono a svestirsi. Tosto ho visto formarsi la gran quadriglia d’onore<br />

nel gran salone da ballo, dove ha preso parte S.M. il re avendo al suo braccio Madama Giulia<br />

Carafa, duchessa <strong>di</strong> Cassano Serra; alla regina dava il braccio il duca <strong>di</strong> Gallo, ministro degli affari<br />

esteri. La quadriglia veniva formandosi in un perfetto carrè <strong>di</strong> coppie 40, cioè 10 per ogni lato. Al<br />

centro della prima linea vi era il re, ed alla terza la regina, che sarebbe la vis à vis della prima.<br />

Questa moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> coppie, a svariati coman<strong>di</strong> in francese, formavano <strong>di</strong>versi scherzi e figure, ora<br />

intrecciandosi simpaticamente, ora sciogliendosi nel più bello e svariato modo, <strong>di</strong>etro i coman<strong>di</strong> del<br />

maestro, che venivano eseguiti da tutti con la graziosa cadenza musicale.<br />

Rimasi veramente attonito nell’osservare quella gran quadriglia, <strong>di</strong>scernendo fra i componenti il<br />

fior fiore de’ più eletti della città, <strong>di</strong> tutte le forme e colori.<br />

Vi erano ministri nei loro alti uniformi, in fracco <strong>di</strong> velluto in seta color bleu Roi, con gran<strong>di</strong> ricami<br />

d’oro al bavaro, agli svolti ed a tutte le cuciture dell’abito, la sotto veste, o gilé, <strong>di</strong> glacé d’argento<br />

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