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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Seconda parte<br />

Poco dopo abbiamo visto un movimento nel bivacco, seguito da clamorose grida <strong>di</strong> “viva<br />

Imperatore!” Era Napoleone che rasentando il nostro bivacco visitava il campo <strong>di</strong> battaglia, seguito<br />

dal suo grande stato-maggiore, ed ho visto i nostri corazzieri tutti rizzati in pie<strong>di</strong> acclamarlo<br />

freneticamente al suo passaggio.<br />

Egli è passato con andatura sollecita, chiuso nel suo cappotto grigio, col cappello quasi calato<br />

sugli occhi, senza badare a tanti attestati <strong>di</strong> devozione delle proprie truppe. Lo vedo pensieroso....<br />

pareva che nulla u<strong>di</strong>sse attorno a lui, solo forse si preoccupava della continuata pioggierella che lo<br />

molestava. Egli ha continuato ad attraversare il campo <strong>di</strong> battaglia <strong>di</strong> ieri, <strong>di</strong>rigendosi verso il<br />

villaggio <strong>di</strong> Mark-Kleeberg e mano mano ho visto rimpicciolirsi il grosso drappello, fino a sparire<br />

del tutto.<br />

Dopo il passaggio dell'Imperatore, noi ci siamo ancora recati sul campo <strong>di</strong> battaglia dove<br />

maggiormente si svolse la ferocissima lotta. Questo campo può avere l'estensione <strong>di</strong> circa tre miglia<br />

quadrate, dal villaggio <strong>di</strong> Gulden-Gossa, che trovasi alle nostre spalle, a quello <strong>di</strong> Wachau, che ci<br />

sta <strong>di</strong> fronte, e da Mark-Kleeberg a Liebertwolkwitz che si trovano sui fianchi. Giacciono su questo<br />

campo <strong>di</strong> morte migliaia e migliaia <strong>di</strong> cadaveri che coprono questa superficie con le loro multicolori<br />

uniformi <strong>di</strong> tutte le armi, ammassati ed aggrovigliati tra loro ed in alcuni punti misti francesi ed<br />

alleati. Ovunque ho rivolto lo sguardo, osserva una scena orribile <strong>di</strong> sterminio indescrivibile, che mi<br />

lacera il cuore: tanto i piccoli che i gran<strong>di</strong> spazi sono coperti e misti <strong>di</strong> cadaveri, <strong>di</strong> berrettoni,<br />

d’elmi, lance, sciabole, <strong>di</strong> fucili, <strong>di</strong> carri sconquassati e bruciati, <strong>di</strong> cannoni smontati, <strong>di</strong> cavalli<br />

sventrati, dando l'idea che una gran procella <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ferro e fuoco si sia abbattuta su questo<br />

luogo, da portare tanta rovina.<br />

Tutto sommato questa battaglia è costata ai francesi dai 18 ai 20.000 uomini ed agli alleati dai<br />

28 ai 30.000: questa è la voce accre<strong>di</strong>tata nel bivacco.<br />

Si <strong>di</strong>ce che <strong>di</strong> prigionieri si siano fatti un circa 3.000 uomini e catturato un generale. Siamo alle 2<br />

pom. <strong>di</strong> ritorno, e continua a piovere; mi sono accoccolato alle spalle d’un carro, vergando gli<br />

avvenimenti della giornata, come similmente vedo fare a <strong>di</strong>versi. Ho saputo che nel seguito<br />

dell'Imperatore vi erano anche il re <strong>Murat</strong> ed il principe Berthier; ma io, assorbito dalla vista <strong>di</strong><br />

Napoleone, non ho fatto caso <strong>di</strong> questi signori.<br />

Poco dopo è arrivato il nostro colonnello per dare delle <strong>di</strong>sposizioni ai singoli squadroni ed<br />

osservare <strong>di</strong> persona se tutti gli uffiziali <strong>di</strong> rimpiazzo fossero al posto <strong>dei</strong> caduti. Egli va col braccio<br />

al collo per la ferita riportata ieri, noi tutti ci siamo congratulati del pericolo scampato, ed egli così<br />

già risposto:<br />

“Certo la data del 16 ottobre per me sarà un ricordo perenne, e per la storia una data<br />

memorabile delle tre battaglie combattute contemporaneamente all’intorno <strong>di</strong> Lipsia, alla quale<br />

presero parte un 500.000 uomini e 2.000 cannoni, ma <strong>di</strong> un terzo maggiore in numero gli<br />

avversari alleati. Con tutto ciò loro non ci hanno vinti e noi siamo rimasti padroni <strong>dei</strong> campi.<br />

Pare, secondo me, che questa battaglia, tanto per numero <strong>di</strong> uomini che <strong>di</strong> cannoni, sia stata la<br />

maggiore <strong>di</strong> tutti i tempi fino ad oggi.<br />

Queste tre battaglie dolorosamente hanno costato a noi francesi, tra morti e feriti, da un 26 a<br />

27.000 uomini, senza averci preso un prigioniero, e dalla parte avversaria da 38 a 40.000, tra<br />

morti e feriti, inclusi anche un 3.000 prigionieri.<br />

Ecco uno <strong>dei</strong> manifesti trovati addosso ad un maggiore austriaco, fatto prigioniero dal 2°<br />

reggimento corazzieri, stampato in tedesco e in russo, e da me tradotto”:<br />

“Or<strong>di</strong>ne del giorno del quartier-generale austriaco <strong>di</strong> Pegau:<br />

L’epoca più interessante <strong>di</strong> questa lotta santa e giusta, è giunta. Valorosi guerrieri, ecco il<br />

momento decisivo. Preparatevi a combattere. I vincoli che uniscono delle nazioni potenti, onde<br />

giungere ad un solo ed unico scopo si <strong>di</strong>stingono maggiormente sul campo <strong>di</strong> battaglia. Russi,<br />

prussiani, austriaci, voi combattete per la medesima causa, per la libertà dell'Europa, per<br />

l'in<strong>di</strong>pendenza <strong>dei</strong> nostri figli, per immortalare i nostri nomi. Tutti per uno, e ciascuno per tutti!<br />

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