Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Prima parte
proseguì sempre a piedi, fermandosi con ogni singolo colonnello del reggimento, domandando loro
dell'andamento del servizio militare e dei loro bisogni eccetera.
Giunto sulla nostra fronte, avvicinatosi al nostro maggiore Colbert, che funzionava da colonnello
volle conoscere minuziosamente il tutto del modo come venne organizzato il corpo, dicendogli
queste testuali parole: “Signor maggiore, questo corpo desidero che sia il modello dell'armata
napolitana, poiché viene composto dalla gioventù più eletta del regno”. Indi, rimontato in sella,
desiderò che ogni singolo reggimento facesse delle evoluzioni a seconda dello spazio concesso,
sfilando poscia sotto i suoi occhi.
La nostra graziosa regina assistette alla parata dal gran loggiato del palazzo del ministro
marchese di Gallo, circondata da gran quantità di dame di Corte.
11 11 ottobre ottobre. ottobre Ieri domenica, vi fu gran gala, di cui sarebbe impossibile fare la bella e dettagliata
descrizione. Non dando alcuna preoccupazione l'impresa di Capri, il re ha voluto, giusto come era
stato disposto da parecchi giorni, che la festa fosse eseguita in tutti i suoi minuti particolari.
Al far dell'alba tutti i forti della città annunziarono la grandiosa festa. Le truppe disponibili della
capitale presero posto, cominciando a schierarsi dalle 7 ant. alle 9 in due file, dalle crocette fino
all'arcivescovado. Alle ore 11 precise il forte Sant'Elmo annunziò che le L.L.M.M. uscivano dal real
palazzo.
Aprivano il Corteo due squadroni, uno degli ussari e l'altro dei cavalleggieri della guardia reale
francese, e alla testa dei medesimi eravi L.E. il generale governatore di Napoli Perignon
maresciallo dell'impero francese, col suo Stato maggiore generale.
Poscia quattro araldi di casa reale, poi le carrozze dei ministri a sei cavalli, indi quella della
regina a otto cavalli con due dame di Corte e similmente quella del re col suo gran scudiere di
palazzo. Subito veniva il nostro corpo dei veliti, seguito da molte altre carrozze di dame e dignitari
di Corte; chiudevano il Corteo altri due squadroni, l'uno dei cavalleggieri e l'altro degli ussari.
12 12 ottob ottobre ottob ottobre
re. re Tanto il Corriere che il Monitore non fanno altro che ripetere quello che finora si
conosce; solo una cosa ha ora avuto un buon successo ed è stata la possibilità di muniziare il
piccolo corpo belligerante napolitano a Capri, a dispetto di tre navi inglesi venute dall'isola di
Ponza, e pare ora che bombardino l’isola dalla parte dove sono i franco-napolitani.
14 14 ottobre ottobre. ottobre Tutto il merito di questa impresa si deve alla sagacia del re; se i nostri bravi soldati si
stanno a coprire di valore, gli è che vengono forniti di tutto l'occorrente.
Solo il Corriere dà la notizia che si combatte contro i forti e nel medesimo tempo contro le
fregate inglesi.
19 19 ottobre ottobre. ottobre Finalmente possiamo gongolare di gioia; i nostri bravi soldati francesi e napolitani hanno
scacciati finalmente dall'isola gli inglesi; eccovi come s'esprime il Corriere:
“Dopo l'opportuno soccorso ricevuto di munizioni e di uomini, gli assalitori presero maggior
coraggio con i rinforzi ricevuti di 200 cannonieri e di 500 fanti scelti, oltre ad altri 3.000 imbarcati
nei trasporti. I legni inglesi non osarono approssimarsi alla spiaggia per paura delle batterie
napolitane che tiravano palle infuocate; ebbe tutto il tempo possibile l'artiglieria franco-napolitana
di smontare dopo sette giorni d'assedio tutti i ridotti inglesi, che formavano un'opera continua nella
circonvallazione della città, fra le due alte colline.
La sera del 16 corrente, due colonne d’infanteria al comando dei generali di brigata Destrèes e
Pignatelli Strongoli, già allogati e coperti dai ripari a tiro di pistola dalla cittadella, stanno pronti
con le scale per dare l'assalto. Il colonnello Hudson Lowe, visto la cattivissima posizione, cercò
capitolare.
All'alba del 17, mentre stavano il Pignatelli e Lowe stendendo il trattato della resa, comparve
sull'orizzonte un numerosissimo naviglio inglese, che portava rinforzi e grandi mezzi di soccorso al
presidio; non essendovi tempo da perdere da ambo le parti, o il colonnello Lowe firmava la resa
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