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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1809<br />

Alle ore 6 pom. sono andato al caffè della Meri<strong>di</strong>ana, dove non si parlava d'altro della morte<br />

del Saliceti. Vi ho trovato D. Angelantonio il quale già mi aspettava, <strong>di</strong>cendomi: D. Luigi vi aspetta<br />

a casa sua che poco lungi da qui, trovandosi alle spalle della chiesa <strong>di</strong> S. Fer<strong>di</strong>nando; facciamo<br />

presto perché egli ha voglia <strong>di</strong> uscire.<br />

Al primo piano <strong>di</strong> una bella casa siamo ricevuti da un affabile signore, dell'età circa <strong>di</strong> anni 42 o<br />

43, che mi accolse con molta cor<strong>di</strong>alità. Mi domandò da quanti anni era militare, congratulandosi<br />

meco del bel corpo in cui mi militavo, e continuando a <strong>di</strong>scorrere <strong>di</strong> tante altre cose mi <strong>di</strong>sse: Mio<br />

padre acquistò verso la fine del 1797 in mio favore i beni dell'abba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> S. Vito, come aveva<br />

acquistato anni prima in favore <strong>di</strong> mio fratello Michele il feudo del duca Leto in detto paese. Forse<br />

ebbe l'idea nel cuor suo dati i brutti tempi che correvano, <strong>di</strong> farmi un gentiluomo campagniuolo,<br />

come attualmente fa mio fratello Michele che vi andò per forza d’eventi e che ora vi sta con<br />

piacere; ma per me è <strong>di</strong>verso il caso, perché non mi saprei adattare a vivere in quel minuscolo<br />

paesello, come me lo descrive il nostro amministratore qui presente. Ora se mio fratello Michele, si<br />

fosse ritirato nella capitale, come reiterate volte gli scrissi, dopo la venuta <strong>dei</strong> francesi, avrebbe con<br />

la sua alta istruzione e con l'aureola d'essere stato un patriotta spiccato nel breve periodo della<br />

Repubblica Partenopea, ottenuto <strong>di</strong> certo un gran bel posto adeguato ai suoi meriti a Corte.<br />

Io, abbenchè non abbia i meriti suoi, pur tuttavia, per mezzo suo ottenni un impiego onorifico e<br />

rimunerativo, <strong>di</strong> pagatore generale del ramo politico <strong>di</strong> marina e d'artiglieria, con decreto del 6<br />

gennaio 1807, con lo stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ducati 300 al mese. Ora sono addetto al <strong>di</strong>partimento della<br />

finanza, strada S. Lucia, vis à vis alla Panatica in qualità <strong>di</strong> agente contabile del tesoro.”<br />

Poscia abbiamo parlato della strana morte del ministro Saliceti, e dopo avergli augurato il S.<br />

Natale, così mi ha risposto: ripeto a voi similmente gli auguri a me fatti, pregandovi <strong>di</strong> venirmi a<br />

trovare quando credete al mio uffizio, che mi farete sommo piacere.<br />

25 5 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre<br />

Oggi festa del S. Natale, giornata libera per tutti. Il popolino in questa festa<br />

segnalata onora il Santo bambino gozzovigliando quanto più può.<br />

Il ministro Saliceti mercoledì mattina passò dalla sua villa al Vomero, poscia si recò al palazzo <strong>di</strong><br />

prefettura <strong>di</strong> polizia da Marghella, dove rimase a pranzo seco lui. Nel corso della serata fu al<br />

teatro nuovo con D. Camillo Giustiniani, colonnello della guar<strong>di</strong>a municipale <strong>di</strong> Napoli; qui<br />

cominciò a sentirsi <strong>dei</strong> <strong>di</strong>sturbi con conati <strong>di</strong> vomito e pensò ritirarsi a casa. Il vomito continuò con<br />

insistenza, seguito da gagliarda febbre. Nella nottata fu chiamato il chiaro me<strong>di</strong>co D. Antonio<br />

Villani, che lo trovò in istato gravissimo, facendo conoscere ai famigliari esservi poca o nulla<br />

speranza <strong>di</strong> vita, così nel corso del giorno 24 morì alle ore 3 pomeri<strong>di</strong>ane.<br />

27 27 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre Oggi, secondo che <strong>di</strong>ce il Corriere, 4 staffette furono spe<strong>di</strong>te alla volta <strong>di</strong> Parigi: la<br />

prima dal marchese <strong>di</strong> Gallo ministro degli esteri, la seconda dal barone generale Lanusse Gran<br />

Maresciallo <strong>di</strong> Palazzo, la terza dal generale Compère e la quarta dal Prefetto <strong>di</strong> Polizia<br />

Marghella, annunziando la morte del Saliceti.<br />

Si vuole che il ministro Cristoforo Saliceti , spentosi nell’età d’anni 53, andasse soggetto a<br />

sofferenze <strong>di</strong> coliche che <strong>di</strong> tanto in tanto lo tormentavano; ma egli poco si curava facendo assegno<br />

sulla sua robusta persona. I malevoli ed i borboniani misero in giro che la morte quasi fulminea,<br />

fosse stata passata da veneficio, e <strong>di</strong> tal cosa avvisato il Marghella, tosto or<strong>di</strong>nò con accorto<br />

avve<strong>di</strong>mento la pubblica sezione cadaverica, la quale è stata eseguita alla presenza delle autorità<br />

<strong>dei</strong> più <strong>di</strong>stinti me<strong>di</strong>ci francesi e napolitani, e fra i medesimi vi è intervenuto anche il celebre D.<br />

Domenico Cotugno. Tutti sono stati d'accordo che la morte non fu causata da veleno somministrato,<br />

ma da calcoli biliari.<br />

Il Saliceti nacque nella Corsica, fece parte dell'assemblea della Convenzione Nazionale e<br />

poscia del Consiglio de’ Cinquecento ed occupò tante altre cariche onorifiche per la sua gran<br />

mente.<br />

Il suo corpo è stato imbalsamato ed esposto al pubblico.<br />

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