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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1812<br />

Alle ore 11 pom. precise usciamo dal convento <strong>di</strong> S. Raffaele, che si trova a breve <strong>di</strong>stanza dalla<br />

porta della città, e tosto siamo raggiunti dal re <strong>Murat</strong> quale capo supremo dell'armata, avendo<br />

intorno a sé tutto lo stato maggiore, più il vice-re Eugenio, il freddo è intensissimo, ed il termometro<br />

ha segnato alla nostra partenza 24 gra<strong>di</strong> sotto zero. Se io avessi avuto il piede sanato, avrei <strong>di</strong><br />

sicuro preferito marciare a pie<strong>di</strong>. La via che battiamo è quella che mena a Kowno e la notte è<br />

oscurissima, tanto da non farci <strong>di</strong>scernere i pali <strong>di</strong> guida, e da farci spesso deviare, lasciandoci<br />

alcune volte indecisi per qualche tempo semmai ci fossimo smarriti.<br />

Dopo circa due ore <strong>di</strong> marcia penosa siamo giunti presso un'altra collina chiamata Vaka, <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fficile salita per il suolo agghiacciato. Qui abbiamo trovato fermo il resto del convoglio<br />

napoleonico, formato <strong>di</strong> cassoni contenenti molti trofei e ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Mosca, oltre al tesoro<br />

dell’armata, che erano partiti qualche ora prima <strong>di</strong> noi da Wilna. Ora non potendo andare innanzi,<br />

è stato necessario <strong>di</strong> fare un halte fino a giorno, per vedere quale mezzo più efficace si potesse<br />

usare per attraversare il gran passo collinoso che i cavalli non possono superare. In questa sosta si<br />

son fatti <strong>dei</strong> falò per riscaldarci alla meglio, attendendo il novello giorno.<br />

Presso <strong>di</strong> noi si è fermata la vettura occupata dai generali Florestano Pepe e Vincenzo Pignatelli<br />

Strongoli e dai due colonnelli principe <strong>di</strong> Campana e duca <strong>di</strong> Roccaromana, seguiti dal tenente Sig.<br />

Luigi Gianciulli, aiutante <strong>di</strong> campo del generale Pepe, a cavallo.<br />

Tosto si cominciano ad u<strong>di</strong>re spari <strong>di</strong> moschetteria sul nostro retroguardo e dopo poco siamo stati<br />

investiti sul fianco da uno stuolo <strong>di</strong> cosacchi, quando già ci era stato dato l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rinforzare il<br />

retroguardo assieme al 20° reggimento <strong>di</strong> linea francese, che si trovava alla custo<strong>di</strong>a del convoglio<br />

sopraddetto. Fra noi ed i cosacchi ci è stato un forte cozzo, e se non fosse stato per l'aiuto del 20°<br />

reggimento francese, il quale era <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o in Wilna e quasi intatto alla partenza, saremmo stati<br />

quasi tutti <strong>di</strong>strutti, compreso lo Stato-maggiore col re e vice-re; ed ora questo benemerito<br />

reggimento è passato al retroguardo.<br />

Ritornati dal combattimento alquanto decimati, il colonnello Campana si è informato del mondo<br />

come si era svolta l'azione, restando contento dello allontanamento <strong>dei</strong> cosacchi.<br />

Giorno è fatto e cerchiamo <strong>di</strong> riprendere la marcia in avanti. Si vocifera che il riparto sassone, il<br />

quale non si trova riunito all’armata, con vari generali si sia sperduto e certamente caduto nelle<br />

mani <strong>dei</strong> russi. Le prime colonne sono già sulle alture, lo stato maggiore col re riprende la marcia<br />

con noi, i carriaggi sembrano impossibilitati a superare la salita, perché i cavalli, non essendo<br />

regolarmente ferrati a ghiaccio, sdrucciolano maledettamente sanguinandosi i ginocchi.<br />

Tosto viene deciso l'abbandono <strong>dei</strong> cannoni con tutti i cassoni e bagagli <strong>di</strong> trofei presi ai nemici e<br />

mi <strong>di</strong>cono anche della famosa celebre croce <strong>di</strong> S. Ivano, nonché del tesoro dell'armata, composto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci milioni fra oro e argento.<br />

Di questo tesoro si è cercato salvare cinque milioni in oro, per l'energia mostrata dal gran<br />

cassiere pagatore stesso. Tutti i cassoni abbandonati sono stati aperti e sventrati dai soldati ed<br />

ognuno ha cercato fornirsi <strong>di</strong> quello che meglio gli gra<strong>di</strong>va; tutti gli stendar<strong>di</strong> conquistati dall'inimico<br />

restano lì abbandonati ed i 5 milioni in argento sono abbandonati alla cupi<strong>di</strong>gia <strong>dei</strong> soldati, i quali<br />

se li <strong>di</strong>vidono tra clamorose risse.<br />

Tutto questo mi è stato narrato da un uffiziale <strong>di</strong> cavalleria durante la <strong>di</strong>sastrosa marcia <strong>di</strong> ben tre<br />

giorni per raggiungere Kowno. Egli è quasi sempre al mio fianco, cavalcando un cavallo che<br />

appena si regge, essendo uno <strong>di</strong> quelli che prima era addetto ai carriaggi.<br />

10 10 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre Dopo cinque ore <strong>di</strong> intensissima marcia dalla fermata <strong>di</strong> questa notte, come più<br />

innanzi ho detto, siamo giunti al piccolo villaggio <strong>di</strong> Eve, 29 <strong>di</strong>stante da Wilna miglia 19, pari a<br />

chilometri 37 circa. Ivi siamo stati necessitati <strong>di</strong> bivaccare per dar riposo a questo simulacro<br />

d'armata, la quale, al sol vederla, merita la più alta compassione; qui siamo arrivati alle ore 11 ant.<br />

e resteremo fino al nuovo dì.<br />

29 Forse Vievis.<br />

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