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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1811<br />

“Baronessa, l’unica mia curiosità fu quella <strong>di</strong> vedervi, ed appena appagato il mio desiderio,<br />

andai via, perché non desideravo vedere altro. Ma giacché mi nominate quella gran<strong>di</strong>osa festa,<br />

che ha meravigliato tutta Napoli, compiacetevi darmi qualche vostro piccolo dettaglio”.<br />

“Amico caro, il festino fu veramente regale, ha sorpassato ogni idea <strong>di</strong> previsione, e tutti sono<br />

d'accordo che la festa a casa Pignatelli è degna <strong>di</strong> stare alla pari <strong>di</strong> quelle che si danno a Parigi<br />

alla Tuilleries, ed in Napoli nessuno finora ricorda la simile. Il re medesimo ne restò attonito; lui<br />

esclamò parecchie volte <strong>di</strong>cendo che neanche a Parigi si sono date feste così ricche in occasioni<br />

eclatanti. Si vuole che la suddetta festa sia costata al principe Pignatelli la bella cifra <strong>di</strong> ducati<br />

14.300 pari alla nostra moneta <strong>di</strong> £ 59.775, come mi <strong>di</strong>sse il barone”.<br />

“Dunque, baronessa, vi siete ben <strong>di</strong>vertita in quella bellissima festa?”<br />

“Moltissimo, amico mio, il palazzo era affollatissimo, come potete immaginare, sfavillante <strong>di</strong><br />

migliaia e migliaia <strong>di</strong> ceri: cominciando dall'atrio a finire nei gabinetti <strong>di</strong> decenza, posso <strong>di</strong>rvi, un<br />

vero para<strong>di</strong>so, cosparso <strong>di</strong> fiori e luce.<br />

Il Ministro e tutti i <strong>di</strong>gnitari <strong>di</strong> Corte, erano nei loro costumi d'occasione, per espresso desiderio<br />

del re, emanato dal gran Maresciallo <strong>di</strong> palazzo Generale duca Lanusse. Tutti i generali, colonnelli,<br />

maggiori, capitani, in alta <strong>di</strong>visa <strong>di</strong> parata; nei <strong>di</strong>versi saloni da ballo e trattenimento, nel voltarsi e<br />

girarsi, non si vedeva altro che un riflesso continuato <strong>di</strong> raggi <strong>di</strong> luce, che sprigionavano le grosse<br />

gemme, <strong>di</strong> cui erano adorne a profusione le dame, e lo scintillio d'oro e d’argento degli abiti; per<br />

tutto ciò mi pareva d'essere in un canto del paese delle fate”.<br />

Si fece u<strong>di</strong>re un dolce picchio all'uscio, e venne la cameriera, portandoci la solita tazza <strong>di</strong><br />

cioccolatto, <strong>di</strong> cui ne prese anche un pochino lei. Erano circa le 11.30 pom.; il barone stava per<br />

giungere e tosto cercai licenziarmi; lei mi porge la sua bella manina da baciare, <strong>di</strong>cendomi:<br />

“arrivederci presto”.<br />

12 12 febbraio febbraio. febbraio febbraio Trovatomi col Sig. Luigi La Greca nel corso della serata al caffè della Meri<strong>di</strong>ana, mi<br />

<strong>di</strong>sse che la festa da ballo ultima data a S. Carlo sabato 9 corrente, riuscì meschinissima per il<br />

pochissimo concorso del pubblico che v’intervenne. Questa è la sesta festa da ballo che si dà al<br />

teatro, oltre a quelle che si daranno giovedì 14 e sabato 16 corrente.<br />

13 13 febbraio febbraio. febbraio La maggior parte <strong>dei</strong> napolitani sono <strong>di</strong>spiaciuti per la soppressione <strong>dei</strong> due fogli<br />

citta<strong>di</strong>ni a cui molti ci tenevano, fra i quali il duca Leto. A quanti ho domandato la ragione, nessuno<br />

mi ha saputo <strong>di</strong>re la verità; anch'io ero un appassionato lettore del “Corriere” sin da quando venni<br />

in Napoli, e <strong>di</strong>co la verità, ne sento un vuoto. Ora, a semplice titolo <strong>di</strong> ricordo, segno il decreto <strong>di</strong><br />

soppressione:<br />

Gioacchino Napoleone re delle due Sicilie.<br />

Visto il rapporto del nostro ministro incaricato della polizia generale.<br />

Abbiamo decretato e decretiamo quanto segue:<br />

Art Art. Art . 1°. Dal 15 gennaio in avanti, i fogli perio<strong>di</strong>ci “il Monitore Napolitano” ed il “Corriere <strong>di</strong><br />

Napoli” sono soppressi.<br />

Art. Art. 2°. 2°. Da quest’epoca in poi esisterà un solo in loro vece, egualmente <strong>di</strong> notizie politiche, col<br />

titolo “Monitore delle due Sicilie”.<br />

Ar Art. Ar Art.<br />

t. 3°. 3°. Ne sarà pubblicato un numero tutti i giorni, eccettuate le domeniche.<br />

Art. Art. 4°. 4°. Questo giornale sarà sotto la <strong>di</strong>rezione e responsabilità del nostro ministro della polizia<br />

generale.<br />

Art. Art. 5°. 5°. 5°. Tutti gli atti del governo in essi iscritti saranno ufficiali.<br />

Art. Art. 6°. 6°. 6°. Verrà sottoposto ad un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> bollo.<br />

Art. Art. 7°. 7°. La sua circolazione per l’interno del regno sarà provvisoriamente esente d’ogni tassa <strong>di</strong><br />

posta. I fogli esteri che vengono nel regno godranno la stessa franchigia in tutta l’estensione <strong>dei</strong><br />

nostri stati.<br />

Art. Art. 8°. 8°. Nessun altro giornale potrà pubblicare le leggi, i decreti e qualunque altro atto del<br />

Governo che dopo che nel giornale uffiziale ne sia avvenuta la pubblicazione.<br />

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